Nell’ambito delle indagini sulla morte del 44enne barese precipitato da un palazzo in via Pescaglia, in zona Magliana, a Roma il 22 febbraio scorso, i carabinieri hanno arrestato una donna 43 anni con l’accusa di concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, con l’aggravante di aver cagionato la morte della vittima. L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma. Il provvedimento dell’Autorità giudiziaria scaturisce dalle risultanze della complessa attività d’indagine, che ha già portato all’arresto di un 38enne e di un 48enne, compagno della donna di 43 anni. I fatti risalgono al 22 febbraio scorso, quando la vittima, dopo essere stata segregata e torturata all’interno di un appartamento di Roma, via Pescaglia, allo scopo di ottenere dai familiari la somma di 500 euro quale pagamento per la sua liberazione, era precipitato al suolo dal quinto piano del palazzo, perdendo la vita. In particolare, nel corso delle indagini è emerso come la 43enne, nelle fasi esecutive della condotta criminosa, abbia partecipato direttamente al sequestro a scopo di estorsione, rendendosi, nei giorni successivi al sequestro, irreperibile, tentando la fuga e continuando a ricercare negli ambienti criminali il denaro promesso per il delitto eseguito.