Dovranno restare chiusi in attesa di ulteriori controlli
Roma, 19 settembre 2018 – Il TAR Lazio si è pronunciato su diversi ricorsi presentati dagli autodemolitori le cui attività sono state chiuse perché non adeguate ai requisiti ambientali richiesti o a causa di vincoli paesaggistici e archeologici non superabili. Lo rende noto il Campidoglio.
Per circa 15 impianti situati in via Palmiro Togliatti il TAR ha confermato che in assenza di autorizzazione non è possibile proseguire l’attività di autodemolizione e ha chiesto all’Amministrazione di effettuare verifiche in loco, dal momento che i gestori hanno presentato una documentazione assolutamente carente. Nelle prossime settimane verranno effettuati da Roma Capitale, con il supporto della Polizia Locale, di Arpa Lazio e Città Metropolitana degli accertamenti, richiesti dal Tribunale amministrativo, per verificare i presidi ambientali adottati negli impianti. È’ stato richiesto anche il supporto tecnico dell’Ispra, in considerazione della rilevanza della tematica.
L’Amministrazione capitolina, nel corso di questi ultimi mesi, ha intensificato i controlli sulle autorizzazioni per verificare il rispetto di tutte le norme in materia di tutela dell’ambiente, salute pubblica, prevenzione incendi e sicurezza sui luoghi di lavoro. In particolare gli autodemolitori, per poter continuare le loro attività, devono indicare le tipologie e i quantitativi di rifiuti che sono autorizzati a gestire, le operazioni di trattamento, l’elenco dei macchinari presenti e la superficie dell’impianto interessata dalle attività di gestione dei rifiuti. In caso di irregolarità le attività sono state chiuse o riconvertite. È’ stato inoltre avviato un percorso di stabilizzazione delle autorizzazioni, finalizzato a garantire uno sviluppo ecosostenibile della filiera.