Il 25 febbraio la Commissione Ambiente, Lavori pubblici, Mobilità, Politiche della casa e Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza la proposta di legge della Giunta regionale in materia di “piccole utilizzazioni locali di calore geotermico”. Si tratta di uno step amministrativo importante, colto con soddisfazione dall’Ordine dei Geologi del Lazio: “Attendevamo da svariati mesi l’ok della commissione competente a questa proposta di legge – sottolinea il presidente Roberto Troncarelli – e non possiamo non ringraziare il presidente Panunzi, che, in occasione del convegno tematico da noi organizzato lo scorso dicembre a Viterbo, aveva promesso una accelerazione istituzionale su questo iter legislativo. Auspichiamo, adesso, che la proposta di legge possa approdare quanto prima in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva, senza perdersi nei soliti meandri della burocrazia. Quella in materia di “piccole utilizzazioni locali di calore geotermico” è una riforma grandemente attesa da comunità ed enti locali”.
La finalità del provvedimento, infatti, è quella di sostenere e promuovere interventi rivolti a migliorare l’efficienza del sistema energetico nel suo complesso e a favorire lo sviluppo della “Clean economy” anche tramite l’utilizzo delle risorse geotermiche a bassa entalpia e l’installazione di impianti di produzione di calore da risorsa geotermica: “Ricordo infatti – prosegue Troncarelli – che la geotermia a bassa entalpia è una delle applicazioni che sfrutta il calore interno della terra e non comporta danni sull’ecosistema. Un sistema all’avanguardia, ancora poco sviluppato nel nostro Paese ma che potrebbe contribuire a ridurre il fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano, oltre che le bollette dei cittadini. Questa tecnologia ha potenzialità straordinarie, tese a soddisfare sia il fabbisogno di riscaldamento nel periodo invernale sia quello di raffrescamento nel periodo estivo”.
A tal fine, le norme contenute nel testo, approvato dalla commissione regionale, regolano le piccole utilizzazioni locali di calore geotermico – definite dall’articolo 10 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22 – ottenute tramite l’esecuzione di pozzi di profondità fino a 400 metri per ricerca, estrazione e utilizzazione di acque calde e fluidi geotermici, comprese le acque calde sgorganti da sorgenti per potenza termica complessiva non superiore a 2000 Kw termici. Allo scopo di provvedere a un costante monitoraggio della diffusione delle piccole utilizzazioni di calore geotermico nel Lazio, la legge istituisce, presso la struttura regionale competente in materia, la banca dati degli impianti geotermici, il cosiddetto Rig “Registro regionale degli impianti geotermici”. Altra novità è, poi, la redazione della “Carta idro-geo-termica regionale: “Sia il Rig che la carta idrogeotermica – spiega il coordinatore della commissione Energia dell’Ordine dei Geologi Lazio, Roberto Spalvieri – sono due elementi necessari quanto portanti di questa legge, alla cui stesura abbiamo contribuito in maniera importante. Il Registro non è altro che un censimento regionale al quale dovranno fare affidamento tutti coloro che vorranno procedere con l’installazione di un impianto geotermico; la Carta Idrogeologica, invece, è una pianificazione tematica, legata alle potenzialità di sfruttamento della risorsa geotermica a bassa entalpia. Insomma, due novità fondamentali sia per il quadro applicativo che per gli strumenti conoscitivi, legati al settore geotermico”.
Anche per Spalvieri, al pari di Troncarelli, l’auspicio è che adesso il Consiglio regionale del Lazio proceda spedito verso l’approvazione definitiva della legge: “C’è infatti la necessità – conferma il coordinatore della commissione Energia – di rispettare la tempistica, già inserita nella proposta di legge, collegata alla stesura dei regolamenti attuativi, affinché si portino a compimento in tempi rapidi tutti gli iter procedurali e le modalità operative e progettuali per la corretta istallazione degli impianti di geoscambio e di geotermia a bassa entalpia. L’Ordine dei Geologi del Lazio, sin da ora, – chiosa Spalvieri – si rende disponibile e pronto a dare il proprio contributo in materia”.