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ROMA E IL FORO ITALICO

21 APRILE 2015 –

IL FORO MUSSOLINI -ITALICO NEL 1947 – IN COSTRUZIONE

PER CONCLUDERE, SUL FORO ITALICO, mi sento in dovere di rendere atto a Umberto Pacilio e Luigi Volpicelli, che nel 1973 hanno scritto “IL COLORE COME COLORE”, fornendo una chiave di lettura delle opere dell’uomo, giustamente basata sul ruolo e il significato dei colori, oltre che delle forme. Dunque, tornando all’Obelisco Mussolini ( monolite di m. 19,40 e basamento per complessivi m. 36 per 350 tonnellate di peso), ai viali, al piazzale dell’Impero con la Fontana della Sfera, allo Stadio dei Marmi, allo Stadio della Pallacorda, alla Casa delle Armi e alle innumerevoli statue disseminate, oltre al Palazzo del PNF (oggi Ministero degli Affari Esteri) e allo stadio dei Cipressi (poi dei Centomila e quindi Olimpico) ci troviamo di fronte al trionfo della magia bianca, di quel marmo di Carrara che ha contraddistinto i capolavori di Michelangelo, piuttosto che di PIetro e Lorenzo Bernini. Se uniamo il “rosso pompeiano” dei palazzi destinati all’Accademia Nazionale di Educazione Fisica e il verde sapientemente distribuito nell’intera area, ne deriva un’associazione di colori che non può che ricordare il tricolore della bandiera italiana. Direi che a Ricci, agli architetti Del Debbio, Moretti, Costantini, Pintonello, Pediconi e Paniconi, agli scultori e artisti pittori e musivi come Baldini, Rosso, Severini, Capezzano, Montanarini, Cavevari, Bellini, Selva, Buttini… andrebbero dedicate mostre e approfondimenti risarcitori, come per Sironi, forse il più grande, ma emarginato per quelle ragioni che conosciamo, ma che collidono con il buon senso e l’onestà intellettuale. Adesso è venuto il momento di agire e ridare piena dignità all’area strategica per la candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2024…

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