La conferenza si svolgerà lunedì 12 marzo a Roma presso l’aula Magna dell’università degli Studi di Roma 3 in Via Principe Amedeo, 182 dalle ore 09.00 alle ore 13.00
“Decoding the Disciplines in European Institutions of Higher Education: Intercultural and Interdisciplinary Approach to Teaching and Learning” è il titolo del Programma Erasmus Plus Azione KA2 al quale partecipano diverse Università europee.
Per l’Italia l’Università Roma Tre è il partner al quale è stato assegnato il compito di svolgere la Conferenza degli Studenti del 12 marzo 2018 con lo scopo di creare un effetto moltiplicatore della metodologia denominata “Decoding the Disciplines”.
L’incontro intende aprire il dibattito sulle difficoltà di apprendimento degli studenti nelle discipline di insegnamento universitario e sulla formazione del docente universitario. Dopo un anno di sperimentazione è possibile procedere ad una lettura critica dei primi risultati raggiunti e promuovere un momento di riflessione comune, condiviso con i colleghi della scuola secondaria.
Il “Decoding the Disciplines” rappresenta lo stadio attuale di sviluppo della visione democratica dell’insegnamento a livello universitario con la messa in campo di una metodologia a sequenza dinamica, fondata sulla comprensione della disciplina insegnata ed appresa nelle aule universitarie. Tutte le discipline sono coinvolte nel progetto, le discipline umanistiche, le discipline scientifico-matematiche, le discipline delle scienze sociali.
Lo scopo prioritario è quello di capire che cosa insegnare di una disciplina accademica e di monitorare l’apprendimento degli studenti, in corso d’opera, per far emergere le difficoltà, o bottlenecks, che ostacolano il raggiungimento della conoscenza e frenano il processo di apprendimento, conducendo all’insuccesso. Saper insegnare all’università richiede competenze nuove e raramente studiate in corso d’opera.
Non tutti i docenti universitari hanno la possibilità di seguire una adeguata formazione all’insegnamento, né possono verificare direttamente la propria abilità nel saper insegnare e comunicare la conoscenza che caratterizza il quadro epistemologico della disciplina che coltivano. I rapporti europei sulla eccellenza dell’istruzione superiore evidenziano carenze da definire e superare, oltre a possibilità di miglioramento anche per affrontare adeguatamente la dispersione degli studenti, spesso respinti in forma nascosta a causa dei labirinti burocratici, linguistici, contenutistici.
Rivolgiamo l’attenzione scientifica al divario culturale tra docente e discente che risulta crescente in tutte le discipline, ed in alcune più che in altre. La teoria della formazione dal volto umano rappresenta il fondamento dal quale partire per pensare la qualificazione del docente in termini di partecipazione responsabile al processo di apprendimento.
La metodologia fa riferimento all’impatto dell’educazione superiore sulla formazione al pensiero critico, mantiene come orizzonte di senso il panorama universitario internazionale ed italiano, e ne rileva le attuali importanti acquisizioni scientifiche, con progettazione di estensione della formazione degli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Il progetto assume come fondamentale quanto sottolineato nelle Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea del 12 maggio 2009 circa il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione «ET 2020».
I primi risultati sulla sperimentazione in atto sono stati pubblicati nel periodico “Il Nodo. Per una pedagogia della persona”, anno XXI, n. 47, Nuova Serie, dicembre, 2017.
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