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Incendio cartiera di Pomezia: il fantasma del rogo Eco-X

Il rogo che ha ricordato le immagini dell’Eco-X

Il 2 febbraio Pomezia è stata scenario di un altro pericoloso incendio. L’accaduto ha scosso l’opinione pubblica come successo già nel maggio 2017 in occasione del rogo dell’Eco-X.

Come nel caso precedente, anche stavolta la tettoia dell’edificio era rivestita da lastre di amianto. È proprio questo a destare preoccupazione nei cittadini di Pomezia. Nonostante il fatto che le autorità hanno effettuato le analisi di competenza. Dalle indagini però non si evidenziano possibili danni all’ambiente circostante. Quindi anche eventuali danni alla salute di chi vive a due passi dalla struttura.

L’Asl ha chiesto di “disporre gli opportuni provvedimenti per assicurare la tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali ivi presenti e la contestuale bonifica del sito, nel rispetto della normativa vigente e a garanzia della salute pubblica, previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Velletri”.

Il Comune di Pomezia, e nello specifico il Commissario Prefettizio, richiamando alcuni articoli di legge ha firmato un documento speciale. L’atto ordina ai soggetti obbligati di provvedere, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica del presente atto di avviare la rimozione e lo smaltimento di tutti i rifiuti, combusti e non combusti, presenti nell’area in cui è avvenuto l’incendio.

Al termine degli interventi dovrà essere prodotta e trasmessa al Comune di Pomezia apposita relazione tecnica finale.

Un problema troppo frequente nel Lazio

È sconcertante che nel Lazio a distanza di un solo anno si siano verificati due incendi di grandi dimensioni. Forse la situazione inizia a sfuggire di mano alle autorità competenti. Le stesse che dovrebbero promuovere una maggiore prevenzione e soprattutto un piano di bonifica immediato che serva a bonificare i siti ancora contaminati dalla presenza di amianto.

L’amianto uccide in modo lento e silenzioso. L’asbesto ferisce tutti gli esposti, dai più grandi ai più piccoli. Sono numerose le persone che a distanza anche di 20 o 30 anni dall’esposizione a fibre di asbesto, hanno contratto malattie come: mesotelioma pleurico, tumore al polmone e asbestosi.

Mentre per richiedere assistenza ricordiamo che l’Osservatorio Nazionale Amianto ha messo a disposizione uno Sportello Nazionale Amianto da contattare al numero verde gratuito: 800 034 294.

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