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Roberto Persich: il ricordo di un eroe dei tempi moderni

Sono passati dieci anni già dalla morte di Roberto Persich. Ribatezzato eroe moderno grazie alla lunga odissea combattuta anche dalla moglie Santina Pasutto.

La Sig.ra Santina Pasutto è la moglie del Sig. Roberto Persich, ex autista della Nettezza Urbana del Comune di Trieste, deceduto a causa di un mesotelioma pleurico maligno. La patologia che ha portato via Roberto dalle braccia della moglie dieci anni fa è solo conseguenza a svariati anni di duro lavoro a contatto con l’amianto.

L’amianto era contenuto nei freni dei mezzi di trasporto di cui Roberto era autista e la morte dello stesso ha sconvolto la vita di Santina che da vedova ha impugnato tutte le forze rimaste per poter combattere affianco alle vittime di amianto.

Sono state forse le immagini tristi e cruente di tre lunghi anni di dolore e malattia, a spronare la sig.ra Pasutto ad essere forte e combattere per rendere giustizia all’anima di suo marito. La malattia ha voluto strappare la vita di Roberto a tutti i costi, a nulla sono serviti infatti tre interventi chirurgici. Il mesotelioma è una forma particolare di tumore che può insorgere solo a contatto di asbesto e polveri sottili, ha impiegato tre anni per divorare una persona splendida come Roberto Persich e ogni anno continua ad uccidere migliaia di persone in Italia, proprio come scritto nell’ultimo libro dell’avv. Ezio Bonanni: Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia.

«Vorrei dire a chi sta vivendo il mio stesso incubo di non arrendersi. Bisogna continuare a lottare, a tener duro e a credere nella giustizia – afferma Santina con parole dirette alle vittime amianto e ai loro famigliari – Non bisogna perdere la speranza perché è possibile incontrare nella vita persone come l’avv. Ezio Bonanni pronto a tutto per tutelare le vittime amianto. È stato il mio guerriero e ha sempre sostenuto la nostra causa aiutandomi così a non arrendermi, anche quando i Tribunali non volevano riconoscere i diritti di mio marito. Abbiamo lottato insieme e dopo anni abbiamo finalmente raggiunto il nostro obiettivo».

Roberto Persich

Santina attualmente collabora per aiutare le vittime amianto e ha scritto già due libri per raccontare la sua storia: “Lottare per la vita” e “Amianto, oggi va meglio” (da poter consultare proprio quì), la sua storia è emozionante quanto avvincente, testimonia che l’amore va oltre la morte e oltre la vita stessa, ma l’aspetto che più contraddistingue questa vicenda è il fatto che Santina stessa da vittima si è trasformata in combattente nella Aea Fvg, presieduta da Aurelio Pischianz, storico leader dell’associazione di vittime amianto in Friuli Venezia Giulia, sostenuta dal punto di vista giudiziario dall’all’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

L’avv. Ezio Bonanni ricorda Roberto Persich

«Roberto è un Ulisse dei tempi moderni. La sua odissea è stata la battaglia contro l’amianto. È morto nella notte tra il 31 luglio e 1 agosto del 2008. Ucciso dall’amianto e dal mesotelioma, e anche dalle condotte criminali di chi lo ha esposto a polveri e fibre di amianto. Il giudizio penale è stato interrotto per la morte del reo dopo che sono state tentate delle archiviazioni, alle quali ci siamo opposti, con l’avv. Alberto Kostoris. Infine il Tribunale di Trieste ha condannato il Comune di Trieste al risarcimento dei danni in favore dei famigliari. L’a cifra morale di Roberto è costituita dal suo impegno per ottenere giustizia e per evitare il rischio amianto per le future generazioni. Roberto vivrà per sempre per la sua forza per lottare contro il mesotelioma e per il messaggio di speranza, libertà e giustizia che egli ha lasciato ai posteri».

Roberto Persich

La sentenza di condanna al risarcimento dei danni per la morte per mesotelioma

La sig. ra Santina Pasutto assistita e difesa dall’avv. Ezio Bonanni, cui poi si è associato l‘avv. Alberto Kostoris, ha ottenuto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio, del funzionario del Comune di Trieste che ha determinato l’esposizione amianto di Roberto, che gli ha provocato il mesotelioma che lo ha ucciso in giovane età.

Già il giorno 1 agosto 2008, la vedova assistita dall’avv. Ezio Bonanni, e dal compianto prof. Claudio Bianchi, anatomopatologo di Trieste, ha chiesto alla Procura della Repubblica l’esecuzione dell’autopsia sul corpo di Roberto per accertarne le cause della morte. Ottenuta la conferma che ad ucciderlo fu proprio l’amianto a causa del mesotelioma che aveva provocato, la Procura di Trieste ha chiesto l’archiviazione, cui si è opposto l’avv. Bonanni, per chiedere giustizia per la morte di Roberto.

Si sono susseguite manifestazioni organizzate da Santina, con Aurelio Pischianz presidente dell’ Aea Fvg e continue battaglie giudiziarie che hanno portato alla sbarra il dirigente del Comune di Trieste. Nel corso del processo questo dirigente è deceduto. La battaglia è passata al Giudice Civile e il Tribunale di Trieste giudice del lavoro Dott.ssa Silvia Burelli, ha emesso la sentenza n. 208/2015 con la quale ha condannato il Comune al risarcimento di tutti i danni subiti dalla vittima.

«Per una volta la giustizia ha trionfato. Ora Roberto ci guarda dall’alto» conclude l’avv. Ezio Bonanni.

Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.

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