La voragine che si è aperta a due passi da Ponte Vecchio sul Lungarno è di per se grave e preoccupante, ancorché attribuibile ad un incidente, ma assume un significato simbolico forte, anzi formidabile rispetto all’Italia idrogeologicamente dissestata e a rischio. Diciamo che occorre investire preventivamente sul nostro Paese, che sta crollando giorno per giorno. Tagliare selvaggiamente le spese per le manutenzioni, significa poi pagare a caro prezzo gli effimeri risparmi. La politica economica europea assume aspetti demenziali e controproducenti, orribilmente amplificati in un territorio prezioso, ma altrettanto fragile, come quello italiano. Bisogna avere il coraggio di pianificare risanamento e messa in sicurezza, cancellare tutto ciò che ci deturpa e perseguire con la massima durezza chi specula sui disastri. Abbiamo visto in che situazione si trova gran parte del nostro patrimonio archeologico, di come il verde stia inselvatichendo le periferie ed il centro delle nostre città, di come molti impianti sportivi stiano andando in malora, di come sporcizia e rifiuti si accumulano ovunque, mentre qualcuno offende finanche monumenti, treni e metropolitane con graffiti insensati, rendendo ancora più cupa l’atmosfera che circonda luoghi dove si rifugiano i senza dimora. Occorre toglierci dal pantano della burocrazia e della demagogia. Bisogna ricorrere di più all’amore della collettività per il bene comune, al volontariato, ad un diverso rapporto tra pubblico e privato. Ridiamo fiato alle associazioni e al senso di appartenenza, quello che dai Comuni ha generato il Bel Paese.
Ruggero Alcanterini