Onestamente, temevo che Pisanello, Mantegna, Rubens e Tintoretto, ovvero le opere dei maestri sparite un anno fa dal Museo di Castelvecchio in quel di Verona, non facessero ritorno. Invece, da ieri sono di nuovo a casa, anche per merito dei nostri Carabinieri, gli stessi che avevano arrestato un paio di volte la “belva” tunisina Anis Amri, naufrago senza documenti a Lampedusa, tra i distruttori del Centro d’accoglienza, condannato in carcere per quattro anni, tra Catania e Palermo, espulso con sei mesi dì anticipo, ma non ritornato in Patria, perchè rifiutato, migrato in Germania e li “radicalizzato” al terrorismo islamista da un promoter iracheno. Questa nota d’incertezza sui “ritorni”, presuppone che Anis sia in fuga per l’Europa e che magari tenti di tornare da noi in Italia o tra parenti ed amici in Tunisia. E’ chiaro che i meccanismi dell’accoglienza sono tali da non garantire sicurezza ed equità per i veri fuggiaschi dai teatri di guerra. Il nostro Ministro dei Beni Culturali, Franceschini, ha annunciato un giro di vite nei confronti dei ladri di opere d’arte: se dovessero confermarsi i dubbi e le ipotesi relative all’autore della strage di Natale a Berlino, qualcuno dovrà riflettere anche sulla efficacia delle leggi vigenti relative all’immigrazione clandestina e i reati commessi nel limbo formale e sostanziale in cui si vengono a trovare buoni e cattivi una volta giunti in Europa…
Ruggero Alcanterini