Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, ovvero in arte Totò, lottò con tutte le sue forze per vedere riconosciute le proprie origini, nobili, con relativo doppio cognome. Adesso, dopo essere stati condannati dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo per violazione di diritti umani e l’approvazione definitiva della legge alla Camera, tutti gli italiani di nascita futura potranno avere sia il cognome del padre che della madre, in alternativa o in doppio. A me sembra un’ottima cosa, sia perché rende giustizia alle madri, sia perché risolve questioni importanti di carattere affettivo, sia perché contribuisce a tenere viva la nostra storia personale, nonché quella collettiva. In molti altri paesi questa consuetudine è da sempre attiva e noi giungiamo al traguardo buoni ultimi. Voglio ricordare che in alcuni casi questo, in Spagna, e segnatamente per Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso, consentì di scegliere il cognome con cui firmare le proprie straordinarie opere, ovvero esclusivamente con il cognome della madre, Picasso.
Ruggero Alcanterini