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Riflessioni del Direttore sull’attentato di Monaco

ANCORA TERRORISTI A MONACO, COME PER I GIOCHI 1972- Io a Monaco, nel 1972, quando ci fu l’attentato contro gli atleti israeliani, c’ero. Sono passati appena 44 anni eppure sembra ieri. I terroristi sono tornati a colpire una delle città simbolo dello sport.
Credo che lo yoga mentale da parte degli analisti di ogni tipo e livello non porti da nessuna parte. I progetti di accoglienza ed integrazione così come sono concepiti non avranno che esiti sostanzialmente negativi. Il fallimento è già scritto, è nei fatti. Gli occidentali, con la loro civiltà stralibera e piena di contraddizioni si illudono di poter omologare gli altri sul loro stile di vita. Credo si tratti di una pia illusione. E non parlo del terrorismo sanguinario, ma del modo di vivere e rappresentare la propria cultura. Conosco donne arabe che non rinuncerebbero al velo mai e poi mai, conosco uomini di fede islamica che permangono nel loro autoisolamento, pur vivendo tra noi da anni ed anni. Credo che gli europei non abbiano le idee chiare e continuano a fare pessimi investimenti culturali, sociali ed economici. l’illusione che passando la nottata si risolvano i problemi rimarrà tale, anzi la situazione si complicherà sempre di più per gli arrivi indiscriminati di “rifugiati” e per la inaffidabilità della diga turca. Anzi, non escludo che proprio da lì proverranno molti nuovi richiedenti asilo politico.

Ruggero Alcanterini

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