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RIFLESSIONI DEL DIRETTORE – ROTELLE OLIMPICHE

Oggi, Silvia Marangoni, pluricampionessa europea e del mondo di pattinaggio artistico a rotelle, compie gli anni, ma non può festeggiare con un oro olimpico. Il problema è che la sua disciplina, pur praticata da centinaia di milioni di atleti ovunque nel mondo è ancora tenuta fuori dalla porta del CIO. Misteri dello sport? Misere questioni di mera convenienza marketing da parte di chi decide in quel di Losanna? Eppure, anche a Rio, abbiamo assistito a competizioni olimpiche sorprendenti per sport poco probabili nelle diverse latitudini del mondo, per necessità tecniche, costi delle attrezzature, evoluzione storica di tendenza stagionale… Per i prossimi Giochi di Tokio, si prospettano new entry come skateboard, arrampicata, surf, baseball-softball (un ritorno), karate. Per la tavola con rotelle e quella marinara qualcuno ha storto il naso. Comunque non sono da escludere gli sport virtuali e quindi si profila la playstation e non si tratta soltanto di una provocazione. Scorrendo l’elenco degli sport riconosciuti dal Cio spiccano discipline che solo a paragonarle alla regina atletica… C’è il bridge, ci sono gli scacchi, ad esempio e c’è – bontà del Comitato – anche il pattinaggio a rotelle, parente povero di quello olimpico su ghiaccio. A Silvia Marangoni non c’è che da augurare una lunghissima vita sportiva, sperando che magari da nonna possa coronare il suo giusto, meritatissimo sogno olimpico.

Ruggero Alcanterini

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