Oggi andrò ancora una volta in visita allo Stadio di Domiziano, sotto Piazza Navona, luogo sacro della storia dello sport mondiale. Non posso dimenticare gli sforzi, gli slanci, le speranze, l’orgoglio, la competenza e l’impegno di quanti realizzarono la Mostra “Lo Sport nella Storia e nell’Arte” al Palazzo delle Scienze all’EUR, in occasione della XVII edizione dei Giochi Olimpici di Roma, nel 1960. Quella strepitosa rassegna era quanto di più prezioso all’epoca poteva rappresentare la storia dei giochi, degli agonali, dello sport e con essa quella dell’uomo migliore, quello ludens, come affermava nel 1938 Johan Huizinga: “La cultura sorge in forma ludica, la cultura è dapprima giocata. Nei giochi e con i giochi la vita sociale si riveste di forme sopra-biologiche che le conferiscono maggior valore. Con quei giochi la collettività esprime la sua interpretazione della vita e del mondo. Dunque ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto che la cultura nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco”. Quella Mostra che fu riproposta nello spirito, in chiave atletica, nel 1987 in occasione dei Mondiali, sempre a Roma, rimane esemplificativa di come e quanto sia possibile riaffermare il nostro primato culturale in materia, solo che lo si volesse, anche per riprenderci un pezzo della leadership naturale che ci spetta in tema di turismo tematico in campo internazionale. Nel 1960, laddove oggi sonnecchia silente il Museo Preistorico Etnografico Pigorini, da me tanto amato, ci fu la più straordinaria concentrazione di opere, reperti, oggetti, rappresentazioni suggestive di un unicum, che soltanto un Paese come il nostro era e sarebbe oggi ancora di più di rappresentare. E’ saltata la candidatura di Roma al Giochi Olimpici del 2024, ma manteniamo almeno l’impegno morale dovuto nei confronti dell’intera umanità che, senza la possibilità di specchiarsi e di riconoscersi, di ritrovare e capire le proprie radici ludiche rimane e rimarrebbe orfana di un elemento fondativo della propria essenza. Per questo, continuo a considerare proprio il ritrovato Stadio di Domiziano, sotto la gioiosa Piazza Navona, la pietra angolare di una possibile rinascita culturale dello sport.
Ruggero Alcanterini