Per “piano forte” non intendo lo strumento musicale per eccellenza, quanto il divenire dei fatti, dell’informazione, che ogni giorno ci avvicina e ci allontana dalla realtà, se non ne siamo direttamente toccati. Ecco che si attenua la tensione sul sisma e quasi sembra che migliaia e migliaia di nostri sventurati connazionali si siano affrancati dall’immane problema. Ecco che si ritorna all’evidenza non meno orribile, angosciante dei naufragi e le morti massive dei fuggiaschi dalla Libia, le “ultime” su Mosul e gli aspri combattimenti contro i miliziani ISIS, piuttosto che la competizione tra Hilary e Donald per la Casa Bianca. Diciamo che la vera notizia positiva è la non notizia, che nelle ultime ore non c’è stato un terremoto degno di questo nome, ovvero che l’anatema di Radio Maria sul cataclisma di faglie in Centro Italia è un giusta rappresaglia divina contro le nuove tendenze, gli orientamenti sessuali non condivisi. Se alla definizione di “Terremoto castigo divino” segue la deplorazione vaticana, che la qualifica come “parole offensive e scandalose” , questo forse potrebbe essere l’evento sismico di oggi, della massima forza Richter e pure Mercalli.
Ruggero Alcanterini