Tra dieci giorni, Marilyn avrebbe compiuto appena novant’anni, addirittura dieci in meno del nostro “highlander” Peppe Ottaviani.
Lei è rimasta una meraviglia di donna simbolo della femminilità nel Novecento . Il vento di Borea l’ha rapita quando non aveva ancora messo insieme trentasei delle sue sofferte primavere, trascorse in parte nelle “case famiglia”. Chissà perché oggi sto pensando a lei con un sentimento pieno di nostalgia e gratitudine. Ci ha lasciato testimonianze destinate all’eternità, anche nella versione sportiva, incorruttibili dal tempo, custodite con amore e rispetto da tutti coloro che continuano a volerle bene.