Abbiamo seguito tutti l’evolversi congestionato del fine settimana e non mi riferisco al campionato di calcio. Mi rifaccio invece alla politica internazionale e nazionale per le ricadute inevitabili sul nostro presente, ma non di meno e soprattutto per il nostro futuro. Aver sottovalutato la necessità di non cedere a facili suggestioni, aver fatto di tutta l’erba un fascio, non aver guardato oltre il naso, aver dato per scontato il nostro modo d’essere e di fare, sperare nella buona stella e negli uomini e le donne della provvidenza, ci ha portato e sta portando a spiaggiarci sulle coste di regioni sconosciute e probabilmente inospitali. Quanto è accaduto a partire dal 1993 può essere già letto come un libro stampato e con un minimo di deduzione logica potremmo anche arrivare ad immaginare il futuro. Lo stato dell’arte? Nulla di tragico, se siamo in grado di decidere, di assumerci la responsabilità in piena coscienza e conoscenza delle nostre scelte. La mia impressione è quella che molti non abbiano capito bene su quale declivio ci siamo incamminati e di quanto sia periglioso l’ulteriore incedere. Certo, posso anche capire che, perso per perso, possa insorgere l’idea masochista, micidiale, del tanto peggio tanto meglio e che al “saluto romano” si sostituisca quello a “manico d’ombrello”, ma a quel punto non ci resterà altro che rispondere levando dal pugno chiuso ormai al tramonto il dito medio o in segno di rassegnazione l’indice e il mignolo… Le immagini di oggi fanno parte delle mie passioni, tra cui l’arte ceramica. Vi propongo “Il pittore maiolicaro” del 1510, “La scuola di Atene” del 1524, “Enea e Didone “ del 1525, “Anch’io spero” del 1562 e “Il suonatore” del 1600…: tutte superbe maioliche del nostro Rinascimento.
Ruggero Alcanterini