Ruggero Alcanterini
Francamente mi comincio a stufare del bombardamento di notizie senza un senso compiuto, totalmente senza senso, oppure dal significato ovvio, almeno per le persone, appunto di buon senso. E vengo al dunque, alle ultime esemplificative news: vi pare possibile che ci si debba avvitare sul fatto che i taxisti non ritengono il loro un servizio pubblico, al punto di non osservare i vincoli di garanzia per gli utenti abbandonati in strade e stazioni, ma privato tra privati, ma da tutelare a livello pubblico? In buona parte del mondo, in città, i taxi sono la soluzione primaria, ma sono fitti come le api in un alveare, girano a tempo pieno e soddisfano le esigenze di mobilità in tempo reale, senza se e senza ma, a bassissimo costo, rilasciando ricevute fiscali. Lo Stadio della Roma a Tor di Valle è divenuto – come i Giochi Olimpici 2024 – un caso politico, complicato dai vincoli archeo-paesaggistici sui ruderi in cemento armato dell’antico Ippodromo, mentre il Flaminio, divenuto rudere eccellente nell’ultimo lustro, sprofonda senza vincoli, nell’inerzia e nell’indifferenza degli stessi amministratori pubblici divisi sull’ipotesi giallorossa. La storia ci insegna che le scissioni dei partiti sono sempre state come la grandine e la peronospora sulla vite, ovvero un disastro scontato, tanto quanto gli interventi a gamba tesa su politici, governi e assemblee parlamentari, con la pretesa salvifica di chi lo fa in nome della giustizia, dell’economia o del populismo… E allora? Allora non rimane che rifugiarsi nei ricordi dell’età più bella, quando la spensieratezza è pandemica, invincibile, quando il gioco della vita è soltanto il gioco, propedeutico alla maturità, quella che ci priverà dell’incoscienza, ma anche della gioia di vivere…