Potrei parlarvi del bilancio sociale presentato ieri dal CONI con un profilo attento alla massima diffusione della pratica sportiva, di quanto potrebbe accadere di nuovo rispetto ai venti caldi che potrebbero sostituire la primavera all’inverno, anche nel panorama dello sport internazionale, ma invece no, vi voglio ricordare che la vita è una cosa meravigliosa, un dono che ci viene consegnato dalla natura nel momento stesso in cui veniamo concepiti. Motivo per cui, ognuno di noi conta mesi e giorni in più rispetto alla nascita. Diciamo che questa consapevolezza ci allunga la vita nel bene e nel male e così oggi io aggiungo ai miei primi quindici lustri il periodo straordinario trascorso nel grembo di mia madre. Infine, due versi per cantarne il concetto:
L’ETÀ
Partendo dalla pietra
Si può passar dall’oro e arrivar sino alla zeta
Se ce n’è una prima ed una terza
Scontiam la seconda ma non quella diversa
Sì perché ognun di noi
Nasce prima o poi
Da quel grembo materno
Che non conosce inverno
Dove si trascorre il periodo più bello
Dove la madre è l’unico trastullo
Dove si contan mesi e settimane
Salvo cose davver strane
È così cari miei che ho gli anni che dovrei
Ma pure senza affanni
Altri nove mesi senza danni!
Ruggero Alcanterini