Continuo a pensare che per un territorio straordinario per bellezza, ma anche per fragilità, come il nostro, non esista altra soluzione che un razionale e sapiente utilizzo delle risorse, come la necessità di far prevalere la ragione sul sentimento. Bisogna dunque trovare le quadrature più giuste per fenomeni come il terremoto, che sappiamo colpiscono nel tempo e nello spazio, in modo indiscriminato e perverso, soprattutto chi li ignora o non si difende preventivamente. Allora, ecco che appare evidente, anche in questi giorni in cui il sisma si manifesta come un orribile mostro dalle mille teste, che la pratica sportiva non soltanto rende più efficienti, ma determina la presenza di una rete capillare di aggregazioni sociali sane e polivalenti, collegate a realtà territoriali fatte anche di strutture importanti, quasi sempre solide ed adatte a risolvere i problemi dell’emergenza, con palestre, palazzetti, stadi, aree verdi attrezzate. In questo periodo, iniziato con l’evento di Amatrice il 24 agosto, gli impianti e l’organizzazione dello sport hanno fatto la loro parte, come la fecero nel 2009, dopo la catastrofe di Aquila, quando anche il Comitato Fair Play fu asse portante della Festa Nazionale dello Sport a fianco del CONI, portando un fondamentale messaggio di solidarietà ed ottimismo con il Coro de Le Matite Colorate, l’Inno del Fair Play e una moltitudine di ragazzi, che giunsero dal Teramano e dal resto d’Italia per abbracciare gli aquilani. Per concludere, il messaggio per il Governo è quello di investire di più in impianti sportivi, la cui polivalenza educativa ed emergenziale è di comprovata utilità.
Ruggero Alcanterini