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RIFLESSIONI DEL DIRETTORE – LE STRAGI DEGLI INNOCENTI

Se il mondo è globalizzato, le responsabilità di quanto accade alla comunità globalizzata sono globalizzate: “Ergo cogito, ergo sum, sive existo”, come affermava Cartesio ci porta dritti, dritti alla conclusione che nessuno di noi si può chiamare fuori, anche volendolo, dalla realtà orribile in cui viviamo da umani e non da oggi. Quanto accaduto ieri, quando gli armati dell’ISIS hanno trucidato 284 consimili inermi, ma ancora i crimini dell’altro ieri, piuttosto che di un passato remoto, ci devono far pensare che, purtroppo, così si ripeterà secondo l’algoritmo del “passato futuro”. Questo non spiega la logica perversa del moltiplicarsi delle stragi d’innocenti, singoli, a centinaia, a migliaia, a milioni, come ci ricordano le narrazioni bibliche e la storia. Ci sarebbe da rabbrividire rispetto al principio cartesiano che trova spiegazioni razionali per ogni fenomeno, qualora questo fosse applicabile alle forme di crudeltà suicide, che affliggono da sempre la collettività umana. Se però vogliamo fare una considerazione legata all’evolversi delle scienze matematiche rispetto al sapere, non c’è dubbio che oggi c’è maggiore consapevolezza della futilità, della inutilità, ma anche della emotività amplificata in rete, della spettacolarizzazione della mera crudeltà. Celebrare con enfasi le uccisioni e le distruzioni di testimonianze identitarie sembra scaturire proprio dal più profondo dei meandri del “malefico”, ma in realtà si tratta della nostra stessa immagine riflessa in uno specchio che non nega la verità. Una verità terribile da cui non possiamo sottrarci, quella che riguarda il baratro in cui siamo sprofondati senza salvezza ed in modo irreversibile ancora in epoca moderna, nel Novecento, con le due guerre mondiali, i campi di sterminio, le esecuzioni di massa, le pulizie etniche, le bombe atomiche e nel Duemila, in questo nostro tempo, con le “guerre” economiche, finte religiose, affidate alla strategia del terrore, capaci di produrre esodi biblici, di rompere i meccanismi che da sempre regolano la vita del Pianeta Terra, esso stesso a rischio di distruzione, fino ad invertire il seicentesco principio di René Descartes in: “Ergo non cogito, ergo non sum, sive non existo”…

Ruggero Alcanterini

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