Finalmente sappiamo che il numero presunto degli “invisibili”, mimetizzati ovunque in centro come in periferia, tra cespugli, cartoni, sottopassi, banchine del Tevere, stazioni, manufatti, zone archeologiche, monumenti, parchi, strutture abbandonate, a Roma, è di circa ottomila. E in Italia ? La mia impressione è che ci sia una sottostima, che si pensi di risolvere il problema con troppa facilità, che non ci sia un piano serio di contenimento del fenomeno, che questo semisommerso, questo” border line” del sociale venga tollerato quasi come un male ineluttabile, quasi fosse una sorta di “settima malattia”, cui non è possibile sottrarsi. In realtà, quasi tutto quello che ci sta capitando è annunciato, ma si preferisce ignorarne i segni premonitori, lasciare che il nostro humus sociale si deteriori, si corrompa, giunga sino all’emergenza , sino quasi al punto del non ritorno…
Ruggero Alcanterini