fbpx

RIFLESSIONI DEL DIRETTORE – GARIBALDI E SPINELLI

Gira, gira, si ritorna sempre all’Eroe dei due mondi, al Generale Giuseppe Garibaldi, di cui porta il nome la portaerei protagonista dell’incontro tra Merkel, Hollande e Renzi, rievocando l’ispiratore dell’Europa unita Altiero Spinelli, di fronte all’Isola di Ventotene dove, al confino con Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, elaborò il Manifesto, bozza costituente del federalismo europeo, che purtroppo è ancora in corso di realizzazione. Garibaldi l’avevo tirato per la barba durante i Giochi di Rio, per le significative tracce lasciate in Brasile, oltre che in Paraguay, Bolivia e Argentina, completando il suo percorso sul mare, iniziato da Nizza e passato per il Mediterraneo, sino al Bosforo, piuttosto che nel Mar della Cina. In questi giorni è riuscito a buon titolo a rimanere protagonista, anche se non esplicitamente citato, partendo anche dalla sua importante connotazione sportiva. Diciamo che se l’Italia vanta una formidabile tradizione nel tiro a segno, nelle sue variabili, fino agli ori di Rio, questo lo si deve storicamente a lui che nel 1863 era il vice presidente della Società Nazionale di Tiro a Segno e che fu il promotore dello sviluppo di questa disciplina, come della ginnastica; motivo per cui ancora gli sono intitolate società e club in Italia e all’estero, passando dal podismo, al ciclismo, al football, al rugby. Del resto, lui stesso viene ricordato, oltre che valente tiratore, come un fortissimo nuotatore, campione di salvamento, abile cavallerizzo, schermidore d’assalto. Diciamo che oggi Giuseppe Garibaldi sarebbe stato a buon titolo tra i protagonisti del pentathlon moderno e non solo…

Ruggero Alcanterini

14045995_10206906966169507_2755586980719406970_n

14141665_10206906959809348_5282373772094638825_n

14088465_10206906950969127_8066592231088558958_n

unnamed

14063955_10206906957129281_2548888795698993689_n

Gestione cookie