Sembra paradossale, ma non lo è. Il fatto che una intera Regione, la Liguria, sia messa a fuoco sistematicamente da anni dai soli ignoti, sicuramente piromani interessati, ovvero professionisti dell’incendio doloso per motivi pelosi, gravi, orribili, è inaccettabile. Ci sono delle zone del nostro Paese che se piove, nevica o tira vento e magari si aggiunge il terremoto, da qualcuno scaturisce comunque una carica di perversità e di cinismo tale, per cui si agisce per colpire, cercando di ottenere il maggior danno possibile. Ispirarsi alle previsioni atmosferiche per appiccare il fuoco in più punti distanti tra loro e sfruttare il favore del vento, dovrebbe essere considerato come un delitto gravissimo e comportare non soltanto attività di repressione a danno avvenuto, ma importanti attività d’indagine preventiva per snidare i criminali, conoscendone le motivazioni, l’organizzazione e procedere nel modo più duro ed esemplare nei loro confronti. Ma le leggi sono adeguate? La cura e il controllo dei territori da parte dei titolari pubblici e privati viene adeguatamente garantita? Si conoscono adeguatamente le logiche che spingono criminali senza scrupoli ad attentare al verde e alla vita delle persone? Tutto questo fa il paio, anzi aggrava il dissesto idrogeologico, impoverisce il valore di nostri territori ad alta vocazione turistica, tanto da far pensare che ci sia qualcuno interessato a questo. In ogni caso, qui occorre il “CUI PRODEST?” , “A CHI GIOVA?”, senza il quale tutto diventa incomprensibile e soggetto ad una valutazione meramente fatalistica, come avviene per le alluvioni e i terremoti. Essere campioni di accoglienza, di soccorsi, di solidarietà non serve assolutamente a nulla se non si passa ad una filosofia diversa…
Ruggero Alcanterini