E’ di ieri, mercoledì 28 dicembre, la notizia che scatenerà ulteriori polemiche sulla città di Anzio, essendo relativa ad uno degli appalti più contestati, quello dei 53 milioni di euro relativo alla nettezza urbana. La società “Camassambiente”, che gestisce il servizio dal marzo del 2015, è stata colpita infatti da interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Bari. L’Amministratore comunale anziate ha già ricevuto la comunicazione prefettizia, che allo stesso tempo ha sottolineato di non procedere alla sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti in attesa che vengano espletati gli accertamenti in corso. I prodromi della querelle risalgono a un anno e mezzo fa, quando – nel giugno 2015 – l’appalto fu affidato in maniera definitiva alla Camassambiente, dopo che la società Eco.car, vincitrice del bando, fu colpita da interdittiva. Dopo mesi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, la situazione sembra di nuovo al punto di partenza: un altro grattacapo per la Giunta comunale, già alle prese con diverse lamentele per le falle con cui viene espletato il servizio di raccolta differenziata.