Ricevo e pubblico volentieri come promemoria per il futuro Sindaco di Nettuno:
“Gentilissimo Direttore, Ruggero Alcanterini
Le scrivo per segnalarle un episodio increscioso nel quale siamo rimasti coinvolti io e la mia famiglia e che deturpa il borgo medievale di Nettuno. La pizzeria ancora non c’è. In compenso è apparsa, di colpo, una grande canna fumaria esterna, che corre lungo la facciata della palazzina. È un tubo che ora – alle porte della stagione estiva -domina piazzetta Sacchi uno degli angoli caratteristici nel borgo medievale di Nettuno, subito dentro le Mura. La pizzeria, per di più, prenderà il posto di uno storico negozio di tessuti, indice di una “sostituzione commerciale” che appare inarrestabile. Il borgo storico sta diventando un grande insieme di locali per lo più notturni e sempre meno una realtà viva, fatta di commerci e persone che vivono la città e non solo la movida. Abbiamo scoperto l’apparizione della canna fumaria al rientro a casa. Ci siano sentiti violati, abusati, il mercoledì non c’era nulla, il sabato mattina il manufatto deturpava la piazza, agganciato alla nostra facciata, scala perfetta per i male intenzionati, svetta pericolosamente sul nostro terrazzo mettendo a rischio la nostra salute e l’incolumità dei passanti. Uno scempio del genere non può essere stato autorizzato da nessuno, se c’è un diritto, ci sono possibilità alternative meno impattanti per noi e per il Borgo di Nettuno: esiste un cavedio interno che arriva sui tetti e non si vedrebbe. Perché tanta prepotenza? Davanti non c’è più la vista sul mare, c’è una canna fumaria e tanta amarezza e preoccupazione che le cose diventino presto irreversibili. Un danno non quantificabile. Nettuno, il suo Borgo, i cittadini per bene meritano di più. Non si può continuare a rovinare senza criterio, senso civico, senso estetico, un luogo che potrebbe rappresentare il fiore all’occhiello del mare a sud di Roma, con la sua storia e i suoi beni culturali. Sono molti anni che viviamo il borgo di Nettuno. Abbiamo presentato denuncia al Comune, ai vigili urbani, ai carabinieri, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area metropolitana.
Le foto rendono meglio di molte parole.”