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REMEMBER DEL DIRETTORE Ruggero Alcanterini – 8 GENNAIO 2017

Di Ruggero Alcanterini

 

 

E’ INUTILE FARLA TANTO LUNGA CON SOFISTICATE GIUSTIFICAZIONI SOCIOLOGICHE E ARRAMPICATE VERTICALI DI NON TANTO IMBARAZZATI RAPPRESENTANTI DEL MONDO ISLAMICO, DOPO I FATTI DI SAN SILVESTRO IN GERMANIA, FINLANDIA SVIZZERA… E’ EVIDENTE CHE SI E’ TRATTATO DI UN ESORDIO ORGANIZZATO PER UNA NUOVA FORMA DI TERRORISMO, QUELLA CHE DERIVA DA UNA DELLE VESSAZIONI PIU’ VIGLIACCHE ED ODIOSE CHE SI VERIFICANO DA SEMPRE DURANTE I CONFLITTI E DA CUI OCCORRE PRENDERE LE DISTANZE SENZA SE E SENZA MA. INTENDO RIFERIRMI ALLO “STUPRO DI GUERRA”, CHE TRADIZIONALMENTE SI COLLEGA A FURTI E RAZZIE, DEFINITE CONVENZIONALMENTE “BOTTINO DI GUERRA”. BISOGNA CAPIRE CHE SI E’ TRATTATO DI UN EVENTO PROGETTATO E COORDINATO CONTRO LA COLLETTIVITA’ EUROPEA, EQUIVALENTE AGLI ATTI DI TERRORISMO CON COLTELLI, MITRA E BOMBE. L’OBIETTIVO E’ QUELLO DI DESTABILIZZARE LA NOSTRA IDENTITA’ CULTURALE. UNO PER TUTTI, IN TERMINI ESEMPLIFICATIVI, VI PROPONGO IL FILM “OSCAR” DI VITTORIO DE SICA,LA CIOCIARA. LA GUERRA ERA LA SECONDA MONDIALE E PER LE DONNE PERDENTI … Sofia Loren: ricordo ancora l’ incubo di girare la scena dello stupro DAL NOSTRO INVIATO LOS ANGELES – «”La ciociara” restaurata è un regalo anche per me e un meraviglioso omaggio al suo regista, sempre vivo tra noi. Parla d’ un fiato «del suo De Sica» e del film che le ha procurato l’ Oscar, come miglior interprete nel 1961 e «ha cambiato la mia carriera, quindi un po’ anche la mia vita testarda». Quando seppe che lei sarebbe diventata Cesira in «La ciociara»? «Ero a Parigi con Carlo Ponti e mi arrivò una telefonata di Vittorio: “Sarai tu la madre nel mio film”. Gli risposi con il fiato strozzato: ho solo 24 anni, ho paura. “Figuriamoci!”, rispose con una risata». Si diceva che il primo regista scelto da Ponti-De Laurentiis fosse stato George Cukor, con lei nel ruolo della figlia e la Magnani in quella della madre. «E’ vero, ma Cukor, senza la Magnani (che disse no alla mia presenza “troppo alta e ingombrante”), si ritirò. Vittorio commentava negli anni a seguire: “Forse tutto l’ ultimo atto di Nannarella sarebbe stato diverso se avesse detto sì”. Ho un ricordo tenero e bello di Eleonora Brown, mia figlia nel film, con quel visino innocente. Me la rammento segnata dal dolore, dall’ umiliazione, dallo stupro dei marocchini. Ricordo ancora la mia paura di girare quella scena». Qual è, per le giovani generazioni, l’ attualità di questo film? «Il suo urlo contro la guerra, contro ogni sopruso; il dolore più intimo di chi sente violentata la propria femminilità e la rende lezione di regia di De Sica. Anche nei particolari. Le arance, a esempio, che erano il cibo povero di me e della mia Rosetta, la scena della Chiesa, il vestitino che la bimba si rassettava dopo l’ estremo abuso. E, poi, lo splendido uso della colonna sonora di Armando Trovajoli»

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