Di Ruggero Alcanterini
Due giorni fa, mentre a Roma andava in onda il primo seminario di COMUNICARE LO SPORT, a Losanna i vertici italici del governo del Paese e dello sport andavano ad omaggiare il Presidente del CIO, Thomas Bach, con una preview della presentazione ufficiale del progetto di candidatura per Roma Olimpica 2024 (tre capitoli, 85 punti). Le idee vincenti, contestualizzate in un sondaggio IPSOS, che vede il 77% degli italiani favorevoli alla seconda edizione romana dei Giochi (dopo i XVII del 1960) non fanno il minimo riferimento all’unica vera icona storica dello sport mondiale, lo Stadio di Domiziano in Piazza Navona, ma ripartono dal Colosseo, quale “medal show place” serale, dal Circo Massimo (beach volley), Fori Imperiali (arrivo ciclismo), Arco di Costantino (arrivo della maratona a fine circuito intereligioso) Vela di Calatrava a Tor Vergata (tennis) Foro Italico (atletica e nuoto) Piazza di Siena (equitazione), Nuova Fiera di Roma. Non un accenno all’altra risorsa strategica di Roma ’60, quella dell’EUR, raggiungibile dal Foro Italico con la Via Olimpica e dove, distrutto irresponsabilmente il Velodromo Olimpico, permane il “nerviano” Palasport. Le vere curiosità rimangono il destino dello Stadio Nazionale di Piacentini, oggi convenzionalmente Flaminio, in uno stato di rivoltante degrado, e il discutibile cambio di destinazione d’uso del Pallacorda (intitolato al vivente Nicola Pietrangeli) per i tuffi e del Centrale del Tennis per la pallanuoto, visto che il Foro Italico è stato già stravolto dalle orribili sovrastrutture imposte allo Stadio Olimpico per i Mondiali di Calcio 1990. Per concludere, quale migliore occasione per riflettere ad alta voce, se non quella di del prossimo giovedì 28 gennaio – ore 15 – all’Auditorium delle Federazioni Sportive in Viale Tiziano, con IL MENTAL COACHING PER LO SPORT, quando avremo la prima opportunità per confrontarci anche su queste impegnative novità ?