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REMEMBER DEL DIRETTORE – 18 DICEMBRE 2016

PRECIPITEVOLISSIMEVOLMENTE – Rubo la palla, anzi il pallone al monaco Francesco Moneti che nel 1667 scrisse di gioco e sport per fare satira sui Gesuiti, per i guai di allora nella Città “etrusca” di Cortona, che poi non furono teneri con lui. Chiedo soccorso anche al “francescano“ Luca Pacioli, matematico economista che nel 1494 scrisse “Summa de arithmetica, geometría, proportioni et proportionalita” per darmi una ragionevole spiegazione dei voli “pindarici” dei Sindaci di Roma e Milano, Raggi e Sala, peraltro nel breve coinvolti anche nelle nostre complicate aspirazioni per sedi olimpiche. Credo che l’impressionante velocità di ascensione e discesa sia dipesa anche dalla “webizzazione” della vita collettiva e quindi dalla tecnologica accelerazione di tempi e algoritmi, che erano comunque nella testa di chi, come Ardano Ascetti (Andrea Casotti) nell’opera burlesca La Celidora, ovvero Il governo di Malmantile nel 1733, ne riprese i concetti e coniò il celebre aforisma« chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente “. Torno per concludere a Moneti e alla sua “ La Cortona convertita”:

 

“Come gonfio pallon, che spesso bal

 

quando è caduto, e vien gettato al pian

 

o che talor verso le stelle incal

 

di esperto giocator possente man

 

e da tal forza spinto assai s’inal

 

verso del cielo, ed il fermarsi è van

 

perché alla terra alfin torna repen

 

precipitevolissimevolmente.

 

“Così fa l’uom che a sommi gradi aspir

 

E che superbo al merto altrui non ced

 

Come s’avanza, incalza, ascende e gi

 

Con desìo di fermare in alto il pied

 

Ma caduto ch’egli è, piange e sospi

 

Le perdute grandezze, e alfin si ve

 

In vece di portar corona e scet

 

roderae.rae,a, »teo,zao,zao,zace di portar corona e scetro

 

 

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