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Regione Lazio: Gli Ospedali Riuniti verrano potenziati, ma non è chiaro se i reparti verrano spostati

Dopo la paventata chiusura degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, si è svolto ieri pomeriggio un incontro istituzionale, con i Sindaci di riferimento Coppola e De Angelis e l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’amato. D’amato nel consiglio comunale straordinario congiunto delle due città, su questa tematica era assente. A partecipare alla riunione di ieri c’era anche il Direttore Generale dell’Asl Rm 6 Narciso Mostarda e il Direttore regionale della programmazione sanitaria Renato Botti. Nella riunione è emerso, almeno da quanto si apprende dalle parole di Amato, l’intenzione di potenziare il presidio ospedaliero, ma non è chiaro se c’è ancora la volontà di spostare alcuni reparti, fondamentali per gli oltre 100mila utenti dell’ospedale. Quindi per il momento la situazione ancora non sembra essere stata definita del tutto.

“L’incontro si è svolto in un clima di correttezza istituzionale ed è stato l’occasione per esaminare il documento presentato nella riunione congiunta dei due Consigli comunali lo scorso 26 settembre – ha spiegato l’assessore D’Amato al termine della riunione – Abbiamo condiviso con i sindaci i cronoprogrammi in essere per migliorare l’attività degli ospedali ‘Riuniti’ di Anzio-Nettuno sia per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche che per le risorse di personale. Abbiamo comunicato inoltre che nella programmazione degli interventi di edilizia sanitaria ci sarà uno stanziamento aggiuntivo che ammonta a 1 milione e 256 mila euro per la messa a norma delle facciate e per la scala di emergenza che porterà a oltre 5 milioni di euro gli interventi previsti sul nosocomio. E’ stata data la disponibilità alla Asl di finanziare una nuova progettazione per l’ampliamento ed il miglioramento funzionale degli spazi interni del Pronto Soccorso”. Sul punto nascite “ci sarà un affiancamento del Comitato regionale percorso nascite e i sindaci – conclude D’Amato – si sono impegnati a svolgere un lavoro di analisi con i rispettivi servizi anagrafici”.

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