È decisamente una produzione fuori dal Co.Ro. quella di Costanza De Cecco e Giulia Giannini. Chi? Due giovani imprenditrici. Due amiche. Due architetti che propongono jewels-à-porter… via. Da indossare sì, ma solo dopo essersi perse a ritrovare la strada di casa e aver viaggiato tra le linee dell’hangar di Pier Luigi Nervi, traendo ispirazione dal Palazzetto dello Sport di Roma, oltrepassando con la mente il portale che diventa un anello, avendo prima volato in Oriente semplicemente portando al dito una preziosa pagoda.
Il rischio? È quello di perdersi alla volta dell’anello che omaggia le case di Positano. Preferite gli anelli della collezione Architectures che riecheggiano le scintillanti atmosfere della New York dei Roaring Twenties? Ci sono. Da Capri, Santorini e Minorca, si sfocia sul Mar Mediterraneo, il luogo culturale metafisico dove tutto comincia e tutto cambia. La collezione Mediterranea è un tributo a questa incredibile e infinita ricchezza culturale, ispirata anche agli infiniti orizzonti marini e al piacevole tepore del sole sulla pelle. Capita di avvertirlo. Come capita di ritrovarsi naso insù a contare le stelle per sfoggiare le più piccole alle orecchie. Preferite ritrovarvele tra i capelli? Ci sono gli accessori per le chiome. C’è l’esagono a forcina che, nella versione ad orecchino gioca su un perno al lobo con la geometria declinata intorno, di diversi colori.
Decisamente sobrio l’abbinamento del materiale prezioso con le perle nella collezione Unconventional Pearls dove è stata reinterpretata la tradizionale architettura giapponese mixata alle forme utopiche tipiche del visionario architetto neoclassico Etienne-Louis Boullée. Ed ecco che la perla si trasforma in un’esperienza sensoriale fortemente tattile, che la mantiene viva e splendente. Non è questo il gioiello che le contraddistingue, no, è il Gazometro: “ In particolare rappresenta per noi il simbolo esteticamente più rappresentativo di questa zona dagli echi un po’ lunari”, dicono in Co.Ro Jewels (e viene da sorridere davanti a tanta simbiosi). Si tratta di “Gioiello n. 0” per il Natale 2017, ma in questo caso il Gazometro di Costanza e Giulia viene declinato a forma di ciondolo.
Si tratta di creatività, o meglio, no, piuttosto di “architettura da indossare” che Co.Ro. propone dal 2012, anno in cui il marchio è stato tenuto a battesimo senza distogliersi un momento dalla voglia di ricerca sugli spazi, i volumi e le forme architettoniche che si fonde con l’arte orafa italiana. Il nome del brand è legato tanto al concetto di “coro”, riferendosi alla visione delle designer come dei maestri d’orchestra che riconducono ad unità e armonia il risultato dell’ensemble, composto da eccellenti artigiani italiani anziché da musicisti, quanto al luogo dove si sono conosciute e dove sono diventate amiche le fondatrici. Co.Ro. è infatti l’acronimo di COllegio ROmano, sede dello storico liceo capitolino Visconti e dove è cominciata la loro avventura.
Nelle vetrine della boutique in via della Scrofa 52 c’è un anello che celebra quel periodo: “Portici”. Intorno, razionalismo e tradizione si fonde e si confonde tra i gioielli made in Italy. Braccialetti, orecchini, anelli e anche gemelli creati a quattro mani. Una volta Costanza ha l’intuizione e poi Giulia crea il prototipo. Un’altra volta capita l’inverso. Ma tutto nasce a Roma, dove potete confrontarvi con Costanza e Giulia.