‘Non ti muovere’ é un romanzo di Margaret Mazzantini vincitore del Premio strega nel 2002 e del premio Grinzane Cavour, da cui l’attore Sergio Castellito ha tratto l’omonimo film, che ha riscosso un notevole successo. Il libro si apre con una giornata di pioggia e di uccelli, che sporcano le strade, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l’ospedale. Lo stesso dove il padre lavora come chirurgo. E’ lui che racconta l’accerchiamento terribile e minuzioso del destino. Il padre in attesa, immobile nella sua casacca verde, in un salotto attiguo alla sala operatoria. E in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest’uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito di una brillante giornalista, di padre distratto di un’adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, scorticato, costretto a raccontarsi una verità straniata e violenta. È un monologo sofferto questo romanzo di Mazzantini. Una sorta di confessione – resa alla figlia in coma – da parte di un chirurgo di mezza età, “sfondato dal dolore” non solo causa le condizioni della ragazza, ma anche per la consapevolezza di non essere mai riuscito a voler bene davvero ad alcuno: né alla sin troppo bella consorte, né all’amante, e neppure alla figlia Angela, con cui si è sempre comportato da padre assente. Così, mentre la giovane è sotto i ferri di un collega, il genitore si rivolge a lei attraverso un amaro soliloquio in cui l’uomo ripercorre impietosamente gli ultimi sedici anni della propria vita; a partire dal giorno dell’incontro con Italia: donna semplice, “scialba” e di umili condizioni, verso cui tuttavia il dottore prova un’attrazione irresistibile. Il rapporto conflittuale con la donna – intessuto di squallore e tenerezza, di sensi di colpa e slanci generosi – mette però in crisi il matrimonio del medico, la cui intesa è solo di facciata. Ma è difficile essere autentici, e il chirurgo – affettivamente un eterno bambino – non è in grado di scegliere, mettendosi davvero in discussione. Verrà quindi trascinato in una relazione ambigua e degradante, fino al suo epilogo drammatico, paradossalmente contrassegnato da un evento mortifero (la scomparsa di Italia in seguito a un aborto) e vivifico (la nascita della figlia legittima Angela). Romanzo intorno alla precarietà e all’ambivalenza dei sentimenti, Non ti muovere è una storia sulla difficoltà di amare, narrata con una scrittura di grande sensibilità, capace di cogliere le più sottili sfumature psicologiche, precisa nello scavo emozionale, poetica per la pregnanza metaforica delle immagini, espressiva d’una pietas umanissima e coinvolgente.
Linda di Benedetto