Quello del Palio del Mare, giunto alla sua quarta edizione è chiaramente l’appuntamento più motivato ed atteso, rispetto alla storia relativamente recente della Città di Anzio. Va detto, però, che questa è anche una occasione di sintesi per celebrare il ritorno sul mare e la rinascita dell’antica Città di Antium, giusto nell’ultima decade del 1600, quando ancora gli effetti disastrosi delle incursioni dei Corsari Barbareschi erano tangibili. Dunque, Antium e con essa l’intera Costa, quella che noi convintamente chiamiamo “Imperiale”, quella che si sottomise a Roma soltanto nel 338 a. C. , dopo la battaglia alla foce del Fiume Astura, quando i “Rostra” delle sue navi da guerra finirono affissi, come trofei, nel podio della Tribuna Oratoria, all’ombra del Campidoglio. Diciamo, che le celebrazioni di questo periodo confermano platealmente i sentimenti di gratitudine per il sobrio Papa Innocenzo XII, gesuita e moralizzatore come l’attuale Pontefice, Francesco, che fece costruire un nuovo Porto, dopo dodici secoli di oblio e disperazione, ma implicitamente riconoscono il ruolo di chi lo aveva preceduto, facendo di Anzio la Città-Porto e in particolare ci riferiamo al Pretore Caio Lucrezio, che dotò Anzio di acqua potabile nel II secolo a.C. e a Caligola e Nerone, che nacquero nelle ville imperiali disseminate nella Costa sino a Tor S. Lorenzo, passando per la dimora marina di Mecenate. Oltre Nerone, che portò la Città al suo massimo splendore, oltre Caligola che onorò la sua passione per Diana, realizzando le sue incredibili navi nel Lago di Nemi, bisogna ricordare Caracalla e Domiziano, che coltivarono una grande passione per Anzio, mentre Adriano sosteneva decisamente che il suo unicum fosse in assoluto uno dei luoghi migliori d’Italia. In effetti, anche con quel poco che rimane dell’antico fasto neroniano, possiamo farci una idea di cosa fosse e di quanto importante sia l’eredità storica anziate. Per questo, vogliamo ricordare insieme Nerone e Innocenzo XII con le loro immagini e le loro monete riproducenti il Porto di Anzio. Quindi, per quanto ci riguarda, dal Pallium al Palio, come suggerimento emotivo a futura memoria.
Dobbiamo dire, che in effetti la vita delle Città comprese nella fascia del Litorale è molto più ricca e vivace di quanto non appaia, piena di spunti e novità, naturalmente non tutte positive. Dobbiamo aggiungere, che forse varrebbe la pena di far valere di più la dote della temperanza, perché le piccole rivalse locali spesso producono vantaggi effimeri, ma sicuramente danni molto concreti all’immagine ed alla credibilità delle amministrazioni e a catena per i territori di riferimento. Proviamo, dunque a condividere le buone idee riconoscendole e a collaborare per la loro realizzazione, mediante buone prassi condivise. Il principio del merito non deve prescindere dal bisogno, ma attenzione a non ribaltare la naturale gerarchia, giungendo alla prevalenza suicida del bisogno sul merito. Questo, per capirci, può e deve aprire le porte a progetti innovativi, ad energie fresche e alternative. Quanto si sta facendo per il rilancio turistico di Torvajanica, ad esempio, appare come un taumaturgico Uovo di Colombo, che potrebbe portare beneficio in molte altre realtà sul mare e non solo, a sud di Roma, dove ormai il Giubileo è una certezza e la candidatura per i Giochi Olimpici del 2024 ha compiuto un ulteriore passo avanti. Certo, non ci fa bene questo polverone mediatico quotidiano, che ci dipinge come i “peggiori” in tutto il mondo. Sarebbe meglio per tutti se si procedesse senza indugio in indagini e sanzioni, salvando con laude la parte sana del nostro corpo sociale e amministrativo, che sicuramente è forte e prevalente. E’ per questo sentimento positivo e ottimista, che ci contraddistingue, che abbiamo attivato ipotesi di crescita legate a motivazioni forti, assolutamente nelle nostre corde. Crediamo che proprio per questo, per infondere fiducia nel proprio futuro, fu eretto il tempio della venerata Dea Fortuna Anziate, di cui occorre ritrovare lo spirito e l’energia positiva. Quando prendiamo a simbolo della crescita, anche in tempi brevi, la Fanciulla di Anzio, auspicandone il ritorno nella sua sede naturale a Villa Sarsina, sappiamo che andremo incontro a dinieghi, a rifiuti, a problematiche che non hanno impedito a Tideo e Anfiarao, due dei Sette contro Tebe, una volta soltanto bronzo A e bronzo B, di tornare stabilmente a Reggio Calabria. Immaginate le infinite possibilità di utilizzo e applicazione di un brand, di una immagine unica come quella Fanciulla, che potrebbe generare un benefico tsunami a favore del nostro territorio. Questo, ve lo anticipiamo, avverrà comunque, con modalità che non vi possiamo anticipare, ma che sicuramente verranno attivate. Anche per questo ci poniamo l’interrogativo su quanto grande sia la “bellezza” generabile dalle risorse di questa area dell’Italia, che pure soffre per una mobilità inadeguata e per una proposta turistica per troppi anni adagiata sulla stagionalità, dalla sottovalutazione dei propri beni culturali e ambientali, della sua vocazione “imperiale” e quindi al lusso, allo straordinario e allo stupire, insomma proprio quello che fa la differenza. L’ECO DEL LITORALE sta celebrando il suo primo lustro di esistenza ed è venuto il momento di ricordare i propri meriti, rimirando la strada compiuta per immaginare quella da compiere, magari la Via Severiana in gran spolvero. Comunque, vi vogliamo informare che è nostra intenzione lanciare un appello internazionale, un “ chi l’ha vista “ per la statua “gemella” della Fanciulla, una Artemide ritrovata con le stesse magiche modalità all’Arco Muto, auspice il mare nel 1887 e sparita, data per dispersa dall’inizio del Novecento. Benchè di pregiato marmo, la Diana non era in grado lasciare Villa Sarsina con le proprie gambe… Che fine ha fatto ? L’eco del Litorale vuole sapere come e dove, chiedendo collaborazione internazionale ad esperti, organi d’indagine e a chiunque sia in grado di darcene notizia, attivando una gigantesca “ lettura collettiva con delitto”: naturalmente chi risolverà il giallo sarà lautamente ricompensato, tanto quanto colui che giungerà nella nostra Redazione brandendo il NUMERO UNO DE “L’ECO DEL LITORALE” pubblicato nel 2011.
Ruggero Alcanterini