3 NOVEMBRE 2016
– Le scosse si susseguono spaccando in due la parte nodale del Centro-Italia. Ho dato uno sguardo alla situazione di San Severino, dove risiedono da sempre persone amiche e scopro che gli stabili crollati sono ben cinquecento, che le strutture inagibili costituiscono il quarantadue per cento del totale, eppure se ne parla poco, rispetto a Visso ed Ussita. Il Palazzetto dello Sport di San Severino è divenuto un grande ospitale rifugio per i millecinquecento sfortunati, che hanno perso il tetto. Il Castello di Pitino rimane offeso, ma vigile, nella speranza di cure. Apprendo che da venti anni, un ex abitante di Col Fiorito vive a Foligno in una delle centinaia di case in legno “provvisorie”, in attesa della ricostruzione … e che in un deposito ad hoc, sempre a Foligno, si vanno restaurando migliaia di opere d’arte salvate. L’opera degli esperti del Ministero BC è sapiente ed accurata, ma ha tempi infiniti, perché gli addetti, ancorchè animati da straordinaria passione, sono soltanto due. Ma possibile che il nostro Paese possa competere nel campo del Turismo e della cultura con organici ridicoli, investimenti lontani anni luce dall’ottimale e quel che è peggio, avendo disperso nelle Regioni deleghe strategiche, polverizzando risorse e disarticolando azioni fondamentali ? Credo si debba pensare seriamente a rivedere il bilancio dello Stato per voci di spesa ed entità degli interventi, che si debbano rinforzare gli organici laddove urgono nuovi apporti. Oggi, come ieri, il Presidente del Consiglio e il Capo dello Stato hanno ribadito la promessa di ricostruire tutto, ma per farlo bisogna avere comportamenti conseguenti e funzionali. Ci sono danni per miliardi, ma gli stanziamenti al momento sono soltanto per decine di milioni: gocce nel mare magnum di un disastro annunciato e che purtroppo non mancherà di replicarsi ora sempre…