Rocca Calascio mi fa venire in mente il grande polivalente gesuita Athanasius Kircher, che fece del diroccato Santuario della Mentorella sul Monte Guadagnolo (passaggio europeo di San Benedetto e dov’è conservato il suo cuore) luogo d’osservazione sul mondo, nel Seicento e poi ancora dopo, nel Novecento, con un principe tra i suoi eredi morali, Karol Wojtyla. Da Rocca Calascio, luogo magnetico dell’assoluto – secondo la filosofia kircheriana – ci si collega idealmente e fisicamente all’Ararat in Armenia, come a Machu Pikchu in Perù, al sacro Kailash sull’Himalaja, piuttosto che alla rossa aborigena Uluru, in Australia. Dunque, Rocca Calascio come simbolo, come presidio a difesa del Pianeta e dell’uomo, dall’uomo.