Il vero problema è che la distanza dalla politica e dalle istituzioni ormai ha raggiunto e superato il limite di sicurezza. La ripulsa per i partiti , la delega distratta per i movimenti, a chi promette qualcosa anche di assurdo, ma delinea un vantaggio a breve , si può trasformare in un’onda di ritorno maligna dalle conseguenze più o meno prevedibili. In poche parole, si tratta della prospettiva di cadere dalla padella nella brace. Francamente, provo disgusto per ogni forma di plateale populismo, di demagogia allo stato puro, di gratuite pagliacciate destinate ad incantare avventori sulla pubblica piazza. La dignità delle camere e dei ruoli parlamentari con le loro regole e con i loro rituali non possono essere alla mercé di chi la spara più grossa, di imbonitori che una volta venduto il prodotto se ne fregano delle conseguenze sugli assuntori. Sì, per assuntori intendo coloro che delusi e in difficoltà finiscono per accettare scorciatoie. L’analisi lucidissima di un esperto politologo, ex politico, come Fausto Bertinotti ci rende leggibile il risultato elettorale del 4 di marzo, oltre ogni dubbio. Il voto ha delineato una netta demarcazione tra il Nord produttivo e il Centro Sud in astinenza dal lavoro, comunque di protesta, ma con motivazioni diverse: meno tasse e vincoli per i primi, assistenzialismo con reddito di cittadinanza per i secondi. Con la posizione aventiniana del Partito Democratico, senza nessuna maggioranza certa e soprattutto senza nessuna leadership adeguata per presiedere il governo del nostro Paese in un momento così difficile, con una situazione internazionale ed europea in continua evoluzione, il Capo dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella inizia oggi le consultazioni per sostituire la gestione provvisoria del Consiglio dei Ministri ancora affidata a Paolo Gentiloni. La prospettiva ? A regola di bazzica, ci toccherebbe votare di nuovo tra poco, continuando a navigare nel buio. Per il resto, data la radicalizzazione delle posizioni , oltre le grida velleitarie, salvo miracoli del divino o innaturali smottamenti dei gruppi parlamentari , siamo di fronte alla fuffa, frutto di un irresponsabile dilettantismo.
Ruggero Alcanterini
Direttore responsabile de L’Eco del Litorale