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Ponte di Ferro, EcoItaliasolidale: “La ciclabile resta un tabù”

“Dopo l’incendio dello scorso due ottobre che ha interessato i Ponte di Ferro all’Ostiense è stato assurdo aver dovuto attendere ben due mesi solo per comprendere che l’incendio non aveva causato importanti problemi alla struttura, non è stato certo un gran record da celebrare”.

Peraltro per due mesi l’interruzione del traffico veicolare ha creato notevoli ed evidenti problemi alla circolazione, alle attività commerciali ed un incremento esponenziale di inquinamento nelle zone Ostiense, Marconi, San Paolo e Testaccio.

E’ la polemica di Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale fra i primi appena dopo l’incendio a sollecitare le Istituzioni a trovare soluzioni tempestive.

“Dopo l’inaugurazione trionfalistica alla vigilia dello scorso Natale, alla presenza del Sindaco Gualtieri, per il ripristino della viabilità sul ponte, e’ bene evidenziare che a tutt’oggi prosegue ad esserci l’esclusione dell’utilizzo in pieno della struttura. Il marciapiede del ponte è interdetto ai pedoni e la parte sottostante della pista ciclabile è interrotta. Tutti coloro che vogliono utilizzare la ciclabile, con le due ruote, per fare sport all’aria aperta o una semplice passeggiata, sono costretti ad interrompere il proprio percorso, ma cosa ancor più grave -prosegue Benvenuti- non si conoscono i tempi certi della riapertura”.

Sull’argomento è intervenuta anche la Campionessa del Mondo di marcia, Giuliana Salce anche lei Dirigente del Movimento Ecoitaliasolidale che dichiara “ancora oggi, dopo mesi dal rogo che ha interessato lo scorso anno il Ponte di Ferro viene interdetta la pista ciclabile detta “dorsale Tevere”, impedendo a ciclisti, a giovani e meno giovani di svolgere attività sportiva a cielo aperto sulla ciclabile, o fare una passeggiata. Proprio ora che ci troviamo verso la bella stagione e che quindi quel tratto di ciclabile ha sempre maggiori utenti”.

“Infine ancora una volta sollecito -conclude Benvenuti- le Istituzioni affinchè, con il confronto con la Soprintendenza Speciale di Roma, il Ponte dell’Industria possa essere tutelato e valorizzato, insieme all’intera area ex industriale di Marconi-Ostiense, come beni di archeologia industriale”. Gli fa eco Giuliana Salce che sollecita “le Istituzioni affinchè si proceda a passi veloci verso il ripristino della ciclabile, un impianto pubblico e sportivo che non può attendere all’infinito una riqualificazione che potrebbe essere velocemente e concretamente ultimata in breve tempo, per il diritto di tutti di transitare sulla riva Ostiense del Tevere e di fare sport all’aria aperta”.

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