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Pomezia, accesso all’aula consiliare: i chiarimenti dell’Amministrazione

In seguito alle polemiche nate nella giornata di ieri a causa dell’identificazione dei Consiglieri comunali propedeutica all’accesso all’aula consiliare così come a tutti gli uffici e sedi comunali, il Sindaco Fabio Fucci chiarisce:

“Il regolamento per la disciplina dell’accesso presso gli Uffici e le sedi comunali (Delibera di Giunta n. 197 del 4/9/2015, ndr) regola l’accesso agli immobili e sedi comunali ai fini della sicurezza delle persone, dell’edificio, delle attrezzature e dei dati, oltre che per garantire una migliore organizzazione del lavoro e ridurre i rischi derivanti dall’ingresso di soggetti non autorizzati. Quello che è accaduto ieri nasce dall’applicazione di tale regolamento: tutti coloro che entrano nel palazzo comunale, in qualsiasi circostanza, devono essere identificati, sia che si tratti di cittadini che di Consiglieri comunali. Innanzitutto perché la casa comunale, per questioni di sicurezza, può ospitare un numero limitato di persone, ed è quindi necessario conoscere con precisione il numero di persone presenti nell’edificio. Inoltre, se il personale all’ingresso, responsabile dell’accesso alla casa comunale, non riconosce personalmente il Consigliere comunale, è tenuto, per l’identificazione, a richiedere un documento di riconoscimento. Una prassi molto comune presso edifici che ospitano pubbliche amministrazioni. Una prassi che però ha scatenato ieri una polemica montata ad arte da parte dei Consiglieri di minoranza che hanno deciso di abbandonare l’aula durante il Consiglio comunale, preferendo una sterile polemica alla discussione di temi determinanti per la Città e la cittadinanza. Sottolineo il fatto che i consiglieri hanno abbandonato l’aula: sono quindi entrati e hanno risposto al primo appello. Nessuno gli ha impedito di prendere parte al consiglio comunale, così come denunciato invece da un comunicato stampa firmato da deputati, senatori e rappresentanti provinciali e regionali del Partito Democratico, che non hanno evidentemente ricevuto informazioni corrette. La partecipazione e la trasparenza sono da sempre i punti cruciali della nostra azione amministrativa e politica: regolare l’accesso agli edifici comunali, così come agli atti, va esattamente in questa direzione”.

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