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PIO X TORNA A RIESE, È LA SECONDA VOLTA NELLA STORIA CHE UN PAPA LASCIA SAN PIETRO

Un evento atteso, un evento storico, reso possibile dalla sinergia tra Diocesi, Fondazione Giuseppe Sarto e Comune di Riese Pio X. La Peregrinatio delle spoglie mortali di S. Pio X in terra trevigiana, in occasione del 120° anniversario della sua elezione al soglio pontificio, si terrà dal 6 al 15 ottobre prossimi. L’urna verrà traslata dalla Basilica di S. Pietro in Vaticano e giungerà nella chiesa cattedrale di Treviso nel pomeriggio del 6 ottobre, dove rimarrà fino al pomeriggio di sabato 7. Successivamente sarà accolta prima nella chiesa arcipretale del paese natale, Riese Pio X, e poi nel santuario della Madonna delle Cendrole, dove rimarrà fino a domenica 15. Molti gli eventi e le iniziative pastorali, grazie ai quali i fedeli potranno venerare e approfondire la figura del santo papa trevigiano.
Numerosi i sacerdoti, i direttori degli uffici diocesani e le autorità civili e militari presenti in Vescovado, tra i quali il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, il consigliere della provincia di Treviso, Roberto Fava, il questore di Treviso, Manuela De Bernardin, il sindaco della città, Mario Conte. Il presidente della Regione, Luca Zaia, che ha concesso il patrocinio alle iniziative, che rientrano nei grandi eventi regionali, ha inviato un messaggio di saluto, nel quale ha ricordato le parole di papa Giovanni XXIII, che mettevano in luce “il carisma, la fede, la capacità di parlare a tutti, e per questo motivo un papa molto amato”. “La Peregrinatio – conclude il presidente Zaia nel suo messaggio – rappresenterà il fulcro di un percorso di devozione e culturale che sono certo condurrà i nostri cittadini, e non solo, a riscoprire questo straordinario Santo”.
Anche il vescovo Tomasi ha citato Papa Giovanni XXIII, che nell’esortazione apostolica in occasione dei 45 anni dalla nascita di Pio X, e della peregrinazione del corpo a Venezia, nel 1959, parlava dei grandi lasciti di papa Pio X alla storia e alla vita della Chiesa, un “Maestro e Pastore universale” la cui “opera riformatrice a molti livelli testimonia di una Chiesa che, per essere fedele al suo mandato di sempre di annunciare il Vangelo a tutte le genti deve continuamente rinnovare i modi e le espressioni della sua testimonianza, affinché possa essere all’altezza dei tempi e delle loro sfide”. Proprio in quel suo essere stato “un povero parroco delle terre venete”, ha detto il Vescovo, “sta una delle radici forti e buone che hanno sostenuto il suo impegno di guida della Chiesa universale”.
E ricordando l’incontro di papa Francesco, pochi giorni fa, con i pellegrini da Sotto il Monte e da Concesio, paesi di nascita di papa Giovanni XXIII e di Paolo VI, il Vescovo ha ricordato le sue parole: “Dio non fa santi in laboratorio, li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione, ponendo ogni cura perché cresca ordinata e perfetta, con Cristo come pietra angolare”.
Quindi l’augurio, di poter tornare, assieme alle spoglie del santo Papa, a quelle radici buone, per prendere ispirazione dall’opera pastorale ed apostolica, dal suo spirito di amore per Cristo e per la Chiesa, dal suo grande impegno di evangelizzazione, per poter avere aiuto e nuova forza nel nostro cammino di Chiesa, diocesana ed universale, nei nostri cantieri sinodali che vorremmo davvero partecipati da tutti secondo le proprie necessità ed i propri sogni”. Mons. Tomasi, infine, ha affidato all’intercessione di san Pio X anche le sorti della pace, contro ogni guerra, nella nostra Europa, ricordando le parole di papa Sarto allo scoppio della prima guerra mondiale, e sottolineando il dolore di papa Francesco per la guerra in Ucraina e la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi: “Non smettiamo di pregare affinché si possano costruire le fondamenta per una pace giusta, e per una giustizia che diventi davvero il faro per tutte le genti”. Infine, il grazie per questo dono a papa Francesco e all’arciprete della Basilica Vaticana, cardinale Mauro Gambetti.
Il vicario generale, mons. Motterlini, ha presentato il programma degli eventi, ricordando in modo particolare i pellegrinaggi dei fedeli e il centenario dell’ufficio catechistico diocesano, che sarà celebrato in modo solenne il 7 ottobre, con la celebrazione del mandato a tutti i catechisti diocesani, “di fronte” a san Pio X, il “Papa del catechismo”.
“La cittadinanza sta attendendo da tempo con trepidazione questo evento – ha sottolineato Matteo Guidolin, presidente della Fondazione Giuseppe Sarto, nonché sindaco di Riese Pio X -. Accogliere il nostro santo nel paese che gli diede i natali è una grande emozione per tutti. Pio X è non solo il santo che dà il nome al nostro Comune, ma un punto di riferimento spirituale molto forte, per noi e per tanti fedeli e città in tutto il mondo. Siamo felici del lavoro che stiamo facendo grazie alla sinergia tra Fondazione, Comune e Diocesi, e siamo pronti ad accogliere i pellegrini che vorranno venerare san Pio X. Sono molte le iniziative in calendario, anche prima di ottobre. In quei giorni, poi, il paese sarà vestito a festa e con il centro chiuso al traffico. Aperti a tutti il museo rinnovato, la Casa natale, la Casa di accoglienza Margherita, e Casa Riese (dove si potrà usufruire di un pasto). Tutti potranno fare il loro pellegrinaggio al santuario delle Cendrole – ha concluso -, anche le persone con esigenze particolari o con difficoltà motorie, che potranno godere di trasporti dedicati”.
A illustrare alcuni aspetti della comunicazione dell’evento, che comprendono un rinnovato e arricchito sito internet, con immagini, tappe della vita di Giuseppe Sarto e molte informazioni utili, Alessandro Fraccaro, dello Studio Otium. Il cronogramma della Peregrinatio e tutte le informazioni logistiche relative potranno, infatti, essere reperiti nel sito www.papapiox.it, dove sarà possibile prenotare la visita, in particolare per le parrocchie e i gruppi organizzati.
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