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Pfas, EcoItaliaSolidale: “Bene direttiva europea omogenea ma accertare presenza nelle acque in Italia”

“Siamo soddisfatti che nel prossimo dicembre finalmente dovrebbe essere varata una direttiva europea finalizzata a uniformare i parametri Pfas nelle acque di tutti i Paesi europei. I famigerati e
ben noti Pfas, sostanze perfluoro-alchiliche, composti prodotti ormai da decenni nell’industria degli arredi e del vestiario rivelatesi pericolosi per la salute riproduttiva, ma anche per la loro capacità di aumentare nelle persone esposte il livello di colesterolo ed il rischio della diffusione di tumori. Un tema in questi giorni al centro di accese polemiche fra il governatore Luca Zaia ed il Ministero della Salute. Il Governatore ha accusato il Ministero di non aver raccolto il grido d’allarme delle autorità sanitarie della Regione Veneto sui famigerati Pfas, che per anni hanno contaminato suolo e acque di quel territorio, ma soprattutto di non aver fissato limiti stringenti, come avviene negli USA ed in altri Paesi europei.

Sta di fatto che il Governatore ha dato mandato agli esperti della regione di stabilire in modo autonomo nuovi e drastici limiti a queste sostanze, ed oggi il Ministro Lorenzin ha informato della prossima Direttiva Europea. Chiediamo che si faccia intanto piena luce sulla presenza nelle acque del nostro Paese di sostanze Pfas come delle altre sostanze tossiche per prevenire gravi forme di inquinamento e per garantire la salute dei cittadini. Al di là infatti della Regione Veneto vorremmo sapere cosa accade.

Ad esempio ci chiediamo nel Lazio, qual è attualmente la situazione rispetto al fiume Sacco che è stato inquinato per mezzo secolo con i residui della lavorazione di un fertilizzante, il lindano, e a che punto è la bonifica dell’intera Valle del Sacco, dove una parte della popolazione presenta nel sangue concentrazioni di una sostanza cancerogena e tossica, la betaesaclorocicloesano. Oppure nella Provincia di Viterbo dove i cittadini per anni hanno utilizzato acqua “potabile” con elevatissime concentrazioni di arsenico in deroga alle normative comunitarie, oppure se nel bacino del Tevere vi sono tracce proprio di Pfas e quali sono le fonti inquinanti e le conseguenze per i cittadini ed il territorio”.

“Anche in questo caso il nostro Paese non è riuscito a dare una soluzione complessiva ad un problema che risulta di interesse generale, del proprio territorio e quindi dell’Ambiente e della salute pubblica”.

E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista EcoItaliaSolidale.

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