(Adnkronos) – “Perché sono così sfortunato?”. La domanda di Charles Leclerc è comprensibile e, tutto sommato, legittima. Il pilota monegasco della Ferrari ha aggiunto un’altra ‘perla’ alla sua collana di sventure al volante della rossa. Nel Gp del Brasile, dopo il secondo tempo nelle qualifiche alle spalle dell’imprendibile Max Verstappen, il driver del Cavallino avrebbe voluto recitare un ruolo di protagonista fino alla bandiera a scacchi. E invece non ha visto nemmeno il semaforo verde della partenza: nel giro di formazione, è finito contro le barriere di protezione. Ala rotta, gara finita prima di cominciare. “Mi servirebbe un viaggio a Lourdes”, ha sintetizzato alla fine della sua domenica nera. Difficile dargli torto, in questo caso. L’incidente, come ha confermato il team, è stato provocato da un problema idraulico alla monoposto. Leclerc, insomma, non ha potuto far niente per evitare la sventura, solo l’ultima in una serie formata da un elenco di puntate sempre più sostanzioso. Riavvolgendo il nastro, si può tornare al 2020 e alla collisione con il compagno Sebastian Vettel nelle fasi iniziali del Gp di Stiria. Più normale il contatto con la Red Bull di Sergio Perez nel quarto giro del Gp del Bahrain. Il k.o. prima del via non è una novità per Leclerc, che ha già vissuto l’esperienza nel Gp di Monaco del 2021: sul tortuoso circuito di Montecarlo, dopo la pole position conquistata nelle qualifiche chiuse con un incidente, prima della partenza la rossa va al tappeto per il cedimento del semiasse. Il flop del principato. Il 2022 ‘regala’ altri inconvenienti, tra incidenti e problemi di affidabilità. A Imola, il passaggio su un cordolo diventa il trampolino per un contatto con le barriere: addio podio. A Barcellona, la vittoria se ne va per problemi alla monoposto. A Montecarlo, nel caos provocato dalla pioggia, finisce imbottigliato ai box, complice la strategia rivedibile del muretto che richiama anche Carlos Sainz: Leclerc paga dazio, è solo quarto. Se a Baku si può puntare il dito contro la power unit, in Ungheria viene azzoppato ancora dalla strategia fallimentare dei ‘cervelli’. Il 2023 comincia male. I ritiri in Bahrain e in Australia fanno capire che la stagione sarà in salita. Verstappen con la Red Bull vince praticamente sempre, agli altri rimangono le briciole. La Ferrari alterna prestazioni dignitose a weekend da dimenticare. Leclerc ci prova, ma non basta. Negli Stati Uniti, in un fine settimana compresso dalla gara Sprint, non c’è tempo per regolare la monoposto in maniera ottimale. Risultato: fondo della Ferrari troppo consumato e squalifica dopo il Gp. In Brasile, l’ultima pagina nera. Prima fila dopo le ottime qualifiche, ma la domenica è all’insegna del ‘mai una gioia’: guasto, muro, saluti. Sì, Charles, sei sfortunato. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)