(Adnkronos) – “L’empowerment femminile, ovvero la valorizzazione delle donne nei vari ambiti della vita sociale, economica, politica e culturale, è da sempre al centro del mio impegno nel business, nella responsabilità sociale d’impresa e nelle istituzioni”. Lo afferma Diana Bracco, Presidente Gruppo Bracco, in occasione della European Platform of Diversity Charters promossa dalla Commissione Europea con 26 Paesi membri per favorire l’impegno comune su Diversity&Inclusion come fattore di crescita e sviluppo nei luoghi di lavoro che per la prima volta si è svolta in Italia, a Milano. Due giorni, 13 e 14 novembre, dove i rappresentanti delle 26 Diversity Charters dei Paesi membri, che attualmente abbracciano più di 15.000 firmatari in rappresentanza di oltre 17 milioni di lavoratori in tutta Europa, si sono confrontati su strategie e politiche di Diversity&Inclusion. È anche l’occasione per l’Italian Diversity Charter di condividere il proprio impegno per favorire l’inclusione nel mondo del lavoro in Italia. Fondazione Sodalitas all'evento rappresenta l’Italia nella piattaforma europea come promotrice della Carta per le Pari Opportunità e l'Uguaglianza sul Lavoro, la dichiarazione d'intenti sottoscritta da oltre 900 aziende pubbliche e private. La Carta per le Pari Opportunità, che Sodalitas lanciò nel 2009, ricorda Bracco, “ha reso l’Italia il terzo paese europeo a dotarsi di un documento di questo tipo dopo Francia e Germania. A distanza di 14 anni, oggi sono oltre 900 le organizzazioni – imprese, associazioni, enti – che hanno sottoscritto la Carta”. In occasione dell’evento Fondazione Sodalitas ha presentato un report con le migliori best practices in tema di Diversity&Inclusion di 52 aziende italiane. In concreto, aggiunge Bracco, dall’indagine emerge che “tra i servizi che agevolano la conciliazione i più utilizzati sono soprattutto i contributi alle spese di cura, i servizi di supporto psicologico e di ascolto, soprattutto dopo la pandemia, e i pacchetti welfare aziendale. Questi bisogni sono emersi, tra gli altri, anche dal lavoro di una task force internazionale che ho guidato nel 2021 in qualità di Ambassador per l’Empowerment femminile del B20. In quella circostanza individuammo alcuni obiettivi per la parità di genere che abbiamo tradotto in una serie di raccomandazioni per i governi del G20”. Tra questi, “riportare un numero crescente di donne nella forza lavoro, abbattere le barriere culturali che ostacolano l’accesso delle ragazze all’istruzione Stem e raggiungere la parità nei ruoli che contano. Condizione essenziale per progredire sul piano di una effettiva e sostanziale parità è innalzare l’occupazione femminile, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo”. Come fare? “Dobbiamo attuare politiche specifiche ma soprattutto dobbiamo puntare sulle competenze: il vero empowerment passa per meritocrazia e skills. Competenze significa cominciare con piani educativi che partano dalla formazione primaria e giungano a quella superiore”. “Sia le aziende che le istituzioni devono puntare a facilitare l’ingresso delle ragazze alle discipline Stem, le cui competenze sono sempre più richieste nell’ambiente di lavoro odierno. Certo, molta strada resta da fare. La Carta per le Pari Opportunità può continuare a essere una bussola per orientarsi in questo viaggio” conclude Bracco. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)