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PAOLO ROSI, L’OVALE DEL MICROFONO

PAOLO ROSI
NON C’E’ DUBBIO CHE PAOLO ROSI SIA DIVENUTO UN MITO. QUINDI OCCORRE RICORDARLO, QUALE GRANDE CAMPIONE CHE ERA, SIA CON IL PALLONE OVALE, SIA CON IL MICROFONO. CAMPIONE ITALIANO CON LA RUGBY ROMA NEL 1948-49, ERA RIUSCITO A VESTIRE PER DODICI VOLTE LA MAGLIA AZZURRA CON IL RUOLO DI CAPITANO, SINO AL 1954. MIGLIOR GIOCATORE ITALIANO, FECE PARTE ANCHE DEL “RESTO D’EUROPA”, CHE AFFRONTO’ L’INGHILTERRA, MA ASSUNTO IN RAI COME RADIO E POI TELE CRONISTA INANELLO’ BEN NOVE EDIZIONI DEI GIOCHI OLIMPICI, CURANDO ALTERNATIVAMENTE ATLETICA E PUGILATO. PER QUELLO CHE MI RIGUARDA, CI TENGO A SOTTOLINEARE CHE FU LUI A FARE LA TELECRONACA DELLA CERIMONIA DI APERTURA DEI CAMPIONATI DEL MONDO DI ATLETICA 1987 A ROMA. SI TRATTAVA DI UN PARTICOLARE EVENTO IN MONDOVISIONE, CHE FU POI BISSATO CON UNA SECONDA PARTE PER LA CERIMONIA DI CHIUSURA. ALLORA, IO NON SAPEVO DI ESSERE GIUNTO AL MIO PENULTIMO ANNO DA CONSIGLIERE E NEMMENO PENSAVO LONTANAMENTE ALLA “BUFERA”, CHE SI SAREBBE ABBATTUTA SULLA FIDAL A CAMPIONATI CONCLUSI. QUINDI, DA VICE PRESIDENTE DEL C.O.L., ERO DELEGATO E RESPONSABILE DIRETTO DI QUEGLI EVENTI NELL’EVENTO, CHE RAPPRESENTAVANO UN ALTISSIMO RISCHIO DI INSUCCESSO, PER LA COMPLESSITA’ DEL PROGRAMMA, CHE AVEVA UN NOME IDENTIFICATIVO MOLTO SPECIALE : ” I COLORI DELL’ITALIA”. IN UNA ORA E MEZZA CON LO STADIO ESAURITO IN OGNI ORDINE DI POSTI E UN MILIARDO DI TELESPETTATORI, PAOLO ROSI GIUNSE ALL’ENTUSIASMO, NEL COMMENTARE LA SINTESI DEL MEGLIO DEL MEGLIO DELLA CULTURA POPOLARE ITALIANA, RAPPRESENTATA AL CENTRO DELL’OLIMPICO. SONO ANCORA ORGOGLIOSO DI QUELLA SCELTA E DI QUEL RISULTATO, FRUTTO DELLA PASSIONE E DELLA COLLABORAZIONE TRA TUTTE LE REGIONI. OLTRE ALLE FOTO DI PAOLO ROSI ATLETA E SPEAKER, VI VOGLIO PER QUESTO PROPORRE DUE VIDEO CON MOMENTI DIVERSI DELLA CERIMONIA D’APERTURA E DELLA CHIUSURA. PURTROPPO NON E’ DISPONIBILE QUELLO DEL “CIAO” COMPOSTO DA CENTINAIA DI COPPIE RAPPRESENTANTI QUATTRO DIVERSE FEDERAZIONI AMATORIALI DELLA DANZA SPORTIVA, COMPONENTI LA “FEDERBALLO ITALIA” (DI CUI ERO PRESIDENTE) MA SOLTANTO QUELLO DI UNA ESIBIZIONE INSOLITAMENTE LUNGA DEI BERSAGLIERI DELLA CASERMA “LA MARMORA” DI CIVITAVECCHIA. ALLORA NESSUNO SI SPIEGO’ I DIECI MINUTI DI SOFFERENZA DEI “PIUMATI”, SE NON CON IL FATTO CHE FOSSE UN VEZZO DEL PRESIDENTE DEL C.O.L., GIAMPIERO CASCIOTTI, GENERALE DEI BERSAGLIERI. LA VERITA’ ERA CHE SI ERA IN ATTESA DEL CORO DELLA CAPPELLA SISTINA PER L’ESECUZIONE DI “VA PENSIERO”, CORO MAI GIUNTO ALL’OLIMPICO PER UN TRAGICO ERRORE DI PERCORSO DI UN BUS MILITARE… ALLA FINE, DOPO L’INTERMINABILE ESIBIZIONE, IL PUBBLICO SI DIVISE TRA L’INTERDETTO E IL COMPIACIUTO E I POVERI BERSAGLIERI, ESAUSTI, TRA LO STRAVOLTO E IL SODDISFATTO. QUELLA MANIFESTAZIONE FU L’ULTIMA DEI GRANDI EVENTI ORGANIZZATI DALLA FEDERAZIONE A PRESIDENZA NEBIOLO: COSTO’ APPENA UN QUARTO DEI RICAVI E FU DAVVERO UN GRANDE SUCCESSO ORGANIZZATIVO. TUTTO IL RESTO, QUELLO CHE VANIFICO’ VENTI ANNI DI DURO, VOLONTARISTICO, INDEFESSO IMPEGNO, IN UNA MANCIATA DI SECONDI, GIUSTO IL TEMPO PER UNA RINCORSA ED UN SALTO NEL BUIO, APPARTIENE AD UNA STORIA IN PARALLELO, CHE PER ME NON TROVA ANCORA OGGI UNA SPIEGAZIONE RAZIONALE, PIUTTOSTO CHE QUELLA DI UN IMPROVVIDO RAPTUS, ORIGINATO DA STRAORDINARIA FOLLIA…
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