Ecco dunque qual è la vera anima della scuola italiana, quella che si contorce all’idea che i ragazzi abbiano meni compiti da fare a casa e più cose da apprendere negli istituti. Viva alla faccia di chi vuole costringere i discenti ai lavori forzati e si ribella all’idea che ci sia il tempo del non studio da dedicare ad altre attività compensative e parimenti formative, a cominciare dalla pratica sportiva. Onestamente l’idea del Ministro Bussetti, l’appello agli insegnanti affinché alleggeriscano i ragazzi e le famiglie da un eccessivo carico di lavoro durante le vacanze natalizie, l’ho preso come una straordinaria buona notizia, uno squillo di tromba in una sala di sonnecchianti. Vedete, il mio soprannome alle “primarie” era quello di “Grillo Parlante”, un personaggio saggio e rompiscatole nei confronti del povero Pinocchio… In realtà mi veniva attribuito per la mia irresistibile parlantina, voglia di cacciar fuori quello che pensavo e francamente questo disturbava il “manovratore”. Oggi, continuo a pensare che i talenti sono innati e che gli insegnanti dovrebbero avere soprattutto il ruolo di scout e di motivatori, orgogliosi di portare al traguardo coloro che potrebbero confondersi nel grigiore del nozionismo e diversamente avrebbero le qualità per emergere, solo che ne avessero l’opportunità. Capisco che la nostra scuola appare come un fenicottero dalle ali tarpate, ma il problema non è soltanto di mezzi e strutture: la questione è ben più complessa e diversa, è una questione di mentalità, di cambiamento e di filosofia innovativa. Penso si debba andare oltre la facciata, i formalismi e la miopia che favoriscono la morta gora del “secchionismo” (scusate il neologismo) mentre i più vispi, gli sportivi, i visionari, i creativi non trovano la giusta attenzione, anzi disturbano e quando ci riescono emigrano attraverso il fai da te e le opportunità internazionali. Quindi, care ragazze e ragazzi, viva il Ministro sportivo e immaginifico Marco Bussetti che, almeno per le vacanze di Natale , ha aperto le porte del Paese dei Balocchi.
Ruggero Alcanterini
Direttore responsabile de L’Eco del Litorale