Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma di Fabio De Lillo e Alessandro Priori in riferimento all’Ospedale Riuniti di Anzio Nettuno:
“In risposta al comunicato fatto nei confronti miei e del Consigliere Regionale Fabio De Lillo dai Sig.ri del presidio presso l’Ospedale riuniti di Anzio-Nettuno. Premesso che di sicuro il presidio è stato solo uno degli elementi che ha messo il luce le difficoltà dell’Ospedale, molte altre sollecitazioni sono arrivate da parte di cittadini del comprensorio che non vi hanno preso parte ma che pur rappresentano la cittadinanza.Premesso che gli scriventi hanno visitato la struttura ma che, non occorre presentarsi ad un presidio con macchine fotografiche e fare proclami per essere a conoscenza della situazione ma molto semplicemente basta confrontarsi con le istituzioni e leggere il nuovo atto aziendale per capire il tutto. Le difficoltà sono di sicuro molte ma chi scrive è bene a conoscenza di tutto avendo utilizzato bene i canali istituzionali per acquisire informazioni e richiedere interventi. Ci complimentiamo con il lavoro fatto dai ragazzi del presidio che, insieme alle altre tante sollecitazioni pervenuteci, hanno sicuramente rappresentato un campanello d’allarme su cui poi si è intervenuti. L’invito però è quello di non fare di tutta un’era un fascio, ci sono esponenti della politica che hanno visionato l’Ospedale, non sono venute a fare la passerella ma sono venute a tarda notte, hanno preso informazioni ed hanno anche firmato al presidio, ma poi si sono adoperate in silenzio per il problema. Per la gravità della situazione della sanità a livello Regionale abbiamo sostenuto l’impegno dei Direttori Generale e Sanitario della ASL Roma H che, con celerità, in pochi giorni hanno dato delle risposte concrete che, come tutti hanno potuto osservare, hanno permesso l’arrivo di nuove unità di personale presso la struttura ospedaliera.Tanto dovevamo ma, comunque, se i responsabili del presidio o i cittadini vorranno venire a confrontarsi sui problemi e sulle soluzioni saremo ben lieti di accoglierli negli uffici della Città Metropolitana di Roma Capitale o della Regione Lazio, così magari potranno anche capire e fare la differenza tra chi ha lavorato per trovare una soluzione e chi invece, nella migliore delle ipotesi ha fatto finta di remare, a buon intenditor…”