Oggi è un giorno triste e di lutto a Caldes, in provincia di Trento, dove si svolgeranno i funerali di Andrea Papi, il runner 26enne aggredito da un orso e trovato morto in un bosco della Val di Sole e vogliamo manifestare la vicinanza alla famiglia della vittima.
In questi giorni abbiamo assistito a numerose discussioni e proposte circa le misure da adottare per arginare le aggressioni da parte degli orsi nei boschi del Trentino che non ci sono piaciute assolutamente.
È quanto dichiarano in una nota Cinzia Caruso, Responsabile Dipartimento Difesa e benessere degli animali di Ecoitaliasolidale ed il Presidente Nazionale, Piergiorgio Benvenuti.
Non è con la condanna a morte dell’orso che ha aggredito il runner nel Trentino, con l’abbattimento degli esemplari “problematici” o il trasferimento in massa di almeno 50 esemplari che si risolvono i problemi e l’equilibrio con l’uomo nei boschi del Trentino. Sarebbe per noi opportuno ad esempio – proseguono gli esponenti di Ecoitaliasolidale- eliminare subito il divieto nel nostro Paese a poter utilizzare lo spray “anti orso”, strumento legale ed in uso in altri Paesi e nei grandi parchi mondiali dove vivono i plantigradi. Una pratica che potrebbe garantire l’incolumità di forestali, residenti e turisti nei confronti dell’orso nelle zone dove la presenza è maggiore e dove si dovrebbe comprendere anche come mai è sfuggito di mano il progetto Life Ursus di ripopolamento da parte delle autorità locali.
E’ necessario garantire la sicurezza di coloro che vogliono vivere momenti di libertà nei boschi senza correre rischi e proprio per questo è bene autorizzare ed assicurare strumenti di “difesa” come lo spray urticante, percorsi sicuri magari con impianti sonori di allontanamento, un programma di informazione sulle migliori metodologie da adottare in caso di incontro ravvicinato con l’animale. Esemplificare con soluzioni ad effetto -concludono Caruso e Benvenuti- non giova a nessuno, né all’uomo e neanche all’equilibrio ambientale.