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Operazione Evergreen, scoperto laboratorio clandestino per la produzione di hashish

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto un vero e proprio laboratorio della droga in due ville ubicate all’interno del parco regionale di Veio, dove sono stati tratti in arresto due responsabili, un italiano e un romeno, e sequestrati 2,1 kg. di hashish e 700 gr. di marijuana.

I militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Roma sono arrivati nella zona rurale di Roma nord a seguito di un’accurata attività di ricostruzione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente. Infatti, le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono state avviate a seguito di alcuni piccoli sequestri nei confronti di spacciatori, attivi nella movida romana, di hashish di ottima qualità.

Attraverso lunghe e mirate attività di osservazione e pedinamento, le Fiamme Gialle sono giunte alle porte di Roma nord dove hanno individuato due ville, da cui si registrava un insolito fermento “lavorativo”. È scattata, così, l’operazione di polizia nel corso della quale sono stati sottoposti a sequestro 2 laboratori per la lavorazione della marijuana – essiccazione, triturazione e confezionamento – e le attrezzature necessarie per la realizzazione di una coltivazione indoor – tra cui 300 vasi, piantine e semi di cannabis – in grado di assicurare fino a 4 raccolti all’anno.

Durante le perquisizioni, sono stati rinvenuti 2,1 kg. di hashish già confezionati e pronti per essere smerciati e 700 grammi di marijuana in corso di trattamento. L’esame tossicologico, condotto sui campioni dello stupefacente, ha evidenziato una percentuale di principio attivo di THC intorno al 65%, che avrebbe consentito di produrre circa 47.000 dosi.

Una volta immesse sul mercato avrebbero fruttato oltre € 150.000. Il soggetto italiano (di anni 29), responsabile della produzione, è stato associato presso la Casa Circondariale di Regina Coeli; mentre il cittadino romeno (di anni 29), dedito principalmente all’attività di spaccio, è stato posto agli arresti domiciliari, entrambi a disposizione dell’A.G. capitolina ed in attesa di giudizio.

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