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“OPERAZIONE CAPRICORN”, LA VOCAZIONE AL MARTIRIO

Assistere in diretta alla esibizione fuori ordinanza delle bande militari francesi per divertire i Presidenti Macron e Trump, per dare un segnale gioioso in occasione della Festa Nazionale del 14 luglio, ricorrenza della sanguinosa presa della Bastiglia nel 1789, quindi alla mega esibizione pirotecnica ispirata alla Torre Eiffel, ieri simbolo del Centenario della Rivoluzione 1889, della Expo e dei Giochi Olimpici 1900 ed oggi straordinario promo della candidatura olimpica di Parigi per il 2024, per me è stata una overdose. Francamente, sono stato male nel pensare a tanto cinismo rispetto a alle tragedie in corso nel mare e a terra con migliaia di disperati transumanti dall’Africa verso l’Europa, il terrorismo à gogo tra Gerusalemme ed Il Cairo, passando per Hurghada e le Piramidi di Giza, gli incendi dilaganti ovunque, ma poi me ne sono fatto una ragione, quando ho sentito la notizia del possibile nuovo hotspot per i migranti a Civitavecchia. Certo, ci vuole poco a capire che se l’Italia rimane unica e sola nel recepire la biblica ondata della disperazione e crea una via dolorosa lungo le sue coste e i porti a vocazione turistica d’eccellenza, sicuramente riceveremo benedizioni e significative note di commiserazione, ma vedremo sparire definitivamente le speranze di rinascita e riscatto economico sociale, di cui siamo assolutamente bisognosi. Ma è possibile che la nostra vocazione al martirio ed al piacere masochista si spinga a tanto? Certe scene degli arrivi col mare piatto mi fanno pensare ad Aldo Fabrizi, quando nella veste del bigliettaio gridava agli umani stipati come sardine nel filobus: “Avanti c’è posto !” (Mario Bonnard 1942). Per la verità una speranza d’inversione della tendenza al masochismo sembra venire dalla ventilata “Operazione Capricorn”, ovvero una incornata di stimolo all’economia: peccato che il titolo sia stato già usato per un altro film del 1978, Capricorn One, che descriveva un ipotetico caso di clamoroso taroccamento astronautico, ovvero il finto sbarco dell’uomo su Marte, tanto quanto quello mitico sulla Luna del 20 luglio 1969, di cui ancora si discute…

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