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Ona, nasce l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti

E’ un’iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’Avv. Ezio Bonanni, per fronteggiare l’emergenza rifiuti e arginare la contaminazione dei luoghi di vita e di lavoro e i danni all’ambiente e alla salute che ne conseguono.

Tutti i cittadini possono intanto rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto inoltrando una email all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com oppure contattando il Sig. Antonio Dal Cin al n. 0773/511463.

La struttura si articolerà con una cabina di regia che sarà coordinata dal Sig. Antonio Geracitano, esperto in materia di rifiuti e di tutela dell’ambiente e l’iniziativa si avvale già della collaborazione delle Guardie Nazionale Amianto di ONA Onlus (infatti i siti contaminati e le eventuali discariche abusive possono essere segnalate direttamente all’associazione attraverso il sito – applicativo internet http://www.onanotiziarioamianto.it/wp/ona/amiantoguardianazionaleona/).

Gli operatori dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti, dipartimento dell’Osservatorio Nazionale Amianto, non vanno in vacanza ed hanno istituito un’unità di crisi operativa 24 ore su 24, grazie alla disponibilità del coordinatore nazionale ONA, Sig. Antonio Dal Cin, cui ci si potrà rivolgere, oltre che con contatto telefonico al n. 0773/511463, anche all’indirizzo email ona.gdf@gmail.com.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha già iniziato il censimento anche delle discariche abusive e anche delle piccole discariche ovvero dei luoghi contaminati, una terra dei fuochi che purtroppo riguarda ampi territori del nostro Paese.

Le mafie continuano a fare business sui rifiuti, in particolare su quelli tossico-nocivi, tra i quali quelli radioattivi e quelli cancerogeni, tra cui spicca l’amianto.

Sono migliaia le discariche abusive in Italia, e su denuncia dell’Osservatorio Nazionale Amianto, a suo tempo, fu avviata anche una procedura di infrazione. Il tema è stato pure cavalcato da alcune forze politiche e l’Italia è ancora sotto osservazione da parte della Commissione Europea dopo che nel 2007 ci fu la condanna da parte della Corte di Giustizia, cui ha fatto seguito l’ulteriore condanna nel dicembre 2014 al pagamento di una multa di 42milioni di euro l’anno per le 198 discariche abusive.

Dalle 198 discariche del dicembre 2014 eravamo passati a 185 a luglio 2015, con appena 13 situazioni sanate. Ora sul territorio nazionale ne restano 155, con 30 nuovi casi risolti.

Tuttavia, la situazione invece che risolversi, si va via via aggravando, poiché in molti casi bruciano addirittura interi stabilimenti di stoccaggio di rifiuti, come quelli dell’EcoX di Pomezia, in provincia di Roma.

Poi ci sono anche i casi in cui le discariche sono autorizzate ma altrettanto dannose e/o pericolose per migliaia di esseri umani e per l’ambiente come per il caso della discarica di Ferrera Erbognone (in provincia di Pavia).

Si vorrebbe realizzare e si sta realizzando una discarica di amianto attaccata alla raffineria Eni di Sannazzaro Dè Burgondi, con il rischio che in caso di incidente rilevante ci sia un vero e proprio disastro irreversibile e distruttivo per intere popolazioni e territori.

L’ONA, già lo scorso 14 gennaio, ha tenuto una importante assemblea con la partecipazione di circa 1000 cittadini, che hanno gremito il teatro Soms della piccola città e con la partecipazione di 20 sindaci della provincia di Pavia.

Questi cittadini della provincia pavese, noti per la loro bonaria operosità, in questo sonnacchioso spicchio della pianura padana mai si sarebbero mobilitati, così numerosi, ligi e laboriosi e li ha risvegliati la consapevolezza di potersi trovare al centro di una catastrofe, di una ecatombe dell’amianto nel caso in cui ci fosse un incidente nella vicina centrale di Sannazzaro Dè Burgondi che coinvolga anche la più grande discarica di amianto che è in corso di realizzazione e quindi quando era già sera, invece di abbandonarsi alla festosa cena del sabato, hanno preferito accorrere e gremire il teatro e molti di loro sono rimasti anche fuori.

Sindaci con la loro fascia tricolore, immobile ed inerme, mamme e bambini preoccupati, anziani quasi rassegnati. Erano anni che non si incontravano tutti insieme. L’Avv. Ezio Bonanni, in modo energico, ha spronato queste vittime incolpevoli, già esposte ad amianto per l’utilizzo che se n’è fatto nella grande raffineria, e già colpiti da numerosi casi di malattie professionali, come il mesotelioma che ha ucciso Fabretti Fabio, padre di Fabretti Davide, coordinatore dell’ONA Lombardia, a reagire in modo gandhiano, pacifico e non violento, ed ha chiamato tutti alla mobilitazione generale.

In quell’assemblea è stato gettato il seme che ha determinato il parto dell’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti, che sarà attento anche alle promesse dei politici, che in ogni occasione non trascurano di rinnovare volta per volta, specialmente prima di ogni elezione, la promessa di lasciare le città pulite dai rifiuti, salvo poi spesso non mantenere tutte le loro promesse.

Quindi l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti si muove nel solco dell’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto perchè il tema dei rifiuti è strettamente legato al tema dell’amianto.

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