La Città di Anzio celebra oggi – martedì 24 gennaio – la “Giornata della Memoria”, con il convegno dell’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana. Alle ore 17.30 di questo pomeriggio, presso la Sala Consiliare del Comune di Anzio – Villa Sarsina, col Patrocinio del Comune di Anzio e dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (ANED), l’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), terrà un Convegno dal titolo 27 gennaio 1945: “SE COMPRENDERE E’ IMPOSSIBILE, CONOSCERE E’ NECESSARIO” – NIE WIEDER (Mai più!), in riferimento alla “Giornata della Memoria” del 27 gennaio. Il Convegno vedrà come relatori il dott. Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Prefetto di Pisa e figlio di un reduce della deportazione, e il dott. Aldo Pavia, Vice Presidente dell’Associazione Ex Deportati, e sarà moderato dalla giornalista locale Katia Farina. L’occasione non è solo quella di rendere un omaggio alle vittime, seppure dovuto, ma soprattutto una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di ciò. Non è, quindi, solo la doverosa commemorazione per le vittime ad animarlo, quanto la consapevolezza di quel che è accaduto e che non deve mai più ripetersi.
Come noto, la “Giornata della Memoria”, una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto, è stata istituita con la risoluzione n. 60/7 del 1° novembre 2005 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha stabilito la data del 27 gennaio, poiché quel giorno del 1945 le truppe alleate varcarono i cancelli di Auschwitz, rivelando al mondo intero gli orrori dei lager nazisti. L’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana, che ha sancito nel proprio Statuto il rispetto per l’uomo e delle sue idee, condizione, etnia o religione, con l’imperativo che nessuno potrà mai essere discriminato per le opinioni che manifesta, ha fortemente voluto questo Convegno, che non deve limitarsi all’indignazione e alla denuncia morale contro i crimini nazi/fascisti, seppure sentimenti naturali e condivisibili verso fatti gravi e disumani, ma perché contribuisca in maniera decisa alla “memoria” della Shoah, al ricordo di tutti coloro, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati e imprigionati, oltre a tutte quelle persone che, a rischio della loro stessa vita, si sono opposte alla ‘soluzione finale’ voluta dai nazisti.
Cav. Tommaso Bove
Presidente Associazione Nazionale Cavalieri al merito della Repubblica Italiana