Quasi due mesi fa, l’assessore Roberta Cafà si era recata presso gli uffici del prefetto di Roma per sapere se c’era la possibilità dell’arrivo di nuovi profughi all’interno del territorio di Anzio. Da Quell’incontro con il prefetto, la Cafà era uscita rassicurando tutta la popolazione sulla infondatezza di alcune voci sul possibile arrivo di ulteriori cento profughi nel nostro territorio. Purtroppo così non è stato; infatti in questi giorni cento profughi provenienti dall’isola di Lampedusa saranno ospitati nella struttura di proprietà del Consigliere Umberto Succi. Questo ha portato sgomento sia all’interno del consiglio comunale, sia all’interno della popolazione anziate convinta di quanto era stato riportato dalla Cafà. Il primo a prendere tale questione a cuore è stato il consigliere d’opposizione Marco Maranesi il quale ha commentato in questo modo: “ I n arrivo un centinaio di profughi che godranno di vista mare nell’hotel della famiglia del consigliere Succi. Prendo atto che Umberto ha scelto gli affari ma è doveroso rassegni le dimissioni da consigliere. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore Cafà dopo il suo incontro istituzionale in Prefettura, sembra che arriveranno ad Anzio un altro centinaio di profughi, alloggiati nel centro smistamento che per cinque anni dovrebbe essere allestito presso l’Hotel Succi da tempo chiuso ai clienti in seguito ad un intervento delle autorità competenti. Prendo atto che il collega Consigliere Comunale, Umberto Succi, ha scelto gli affari sul nuovo business dei profughi ma a questo, se quanto leggiamo dalla stampa risultasse confermato, è doveroso che rassegni le dimissioni”- “ “Resto sempre della stessa idea dei mesi scorsi: comprensione per questa povera gente ma ad Anzio non siamo in grado di accoglierli ed integrarli. Abbiamo oltre cinquemila residenti extracomunitari, gravi problemi al quartiere Falasche, a Lavinio Stazione e dallo scorso mese anche in Via dell’Armellino quando sono arrivati gli altri 7 0 profughi – conclude – “Mi preoccupa il silenzio della maggioranza, dell’Amministrazione e dell’Assessore Cafà che tanto si era adoperata per fermare nuovi arrivi”.
Giancarlo Calderaro